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Sono ancora a bordo della nave Cantabria i 375 migranti sbarcati stamane al porto di Salerno. Le operazioni si stanno rivelando più lunghe del previsto a causa della presenza di 26 salme di donne che hanno perso la vita durante l’ennesimo viaggio della speranza.

Il prefetto di Salerno, Salvatore Malfi è stato il primo a salire a bordo della nave per verificare la situazione. «Le donne decedute, di nazionalità presumibilmente nigeriana, sembra fossero a bordo di un gommone dove vi erano anche uomini. Il barcone è affondato e le donne purtroppo hanno avuto la peggio, in quanto soggetti più deboli», ha spiegato Malfi al termine del sopralluogo, escludendo – almeno per ora – possibili collegamenti con la tratta delle donne. «Le tratte seguono altre dinamiche e altri canali. Caricare le donne su un barcone sarebbe un investimento rischioso che i signori delle tratte non farebbero, potendo perdere la “merce”, come la chiamano loro, in un solo colpo».

Malfi, inoltre, ha ribadito che non sarebbero state riscontrate gravi criticità a bordo della nave e che le condizioni di salute dei migranti – comprese quelle delle nove donne incinta – sarebbero buone.

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