Il sindaco di Salerno, Enzo Napoli si è recato stamane a rendere omaggio alle 26 giovani donne che hanno perso la vita in mare durante l’ennesimo viaggio della speranza. Una tragedia senza fine e a cui sono legati ancora tanti, troppi interrogativi. Dinamiche su cui proverà a far luce la Procura di Salerno che, sin dal momento in cui la nave è attraccata in porto, ha avviato gli accertamenti necessari per chiarire cosa sia accaduto. «La cosa che fa impressione – spiega Enzo Napoli – è che siano tutte donne. È un aspetto inquietante. Spero che su quella nave non sia successo quello che immagino, perché si tratterebbe di un inferno materializzatosi in terra. Mi auguro che non sia vero quello che penso. E che queste povere ragazze possano finalmente riposare in pace avendo l’affetto di tutti».
Una tragedia senza fine che ha visibilmente provato il primo cittadino di Salerno, amareggiato anche per alcune «reazioni scomposte» spuntate sui social a seguito di un suo commento di cordoglio. «La cosa che mi ha turbato profondamente – spiega il sindaco di Salerno – sono state le reazioni scomposte da parte di alcuni. Fortunatamente è un indice assolutamente ristretto ma che mette in allarme. Il Comune di Salerno ha una vecchia tradizione di solidarietà, i nostri servizi sociali e l’assessore svolgono un’azione globale, proviamo a dare accoglienza e aiuto agli ultimi, non soltanto ai migranti. Tentiamo di essere una città civile che si fa carico delle sue responsabilità e che risponde con quanto ha in suo possesso».
Di certo, nonostante i tentativi del Governo, il problema degli sbarchi non è ancora risolto. «La risposta deve essere globale ed europea – ha concluso Napoli -. Sento pronunciare sempre più parole per alzare i muri e sempre meno che declinino l’accoglienza in termini naturali. Ci deve essere una risposta europea e fare in modo che sulle tematiche della globalizzazione non si risponda con ovvietà».