La definisce una «decisione sofferta ma inevitabile». Antonio Roscia lascia Forza Italia dopo aver vissuto gli ultimi anni all’interno del partito da “dissidente”. Un’esperienza intensa e caratterizzata da diversi incarichi ma che, dopo mesi di riflessione, è giunta al capolinea. «Oggi lascio Forza Italia, il partito al quale ho dedicato la mia vita», l’annuncio di Roscia che, riavvolgendo il nastro dei ricordi, passa in rassegna le tante battaglie portate avanti sotto la bandiera forzista. «Mi giro indietro e rivedo la mia solitaria battaglia elettorale nel 2006, la lunga notte della mia elezione al comitato provinciale PdL nel 2012, le tante serate trascorse insieme ai miei giovani, i convegni con centinaia di partecipanti, i pullman pieni di amici in trasferta, i cortei per le strade di Roma con il nostro striscione, la scuola di formazione politica, i tavoli unitari del centrodestra, le campagne politiche, i tanti gazebo, il mio coordinamento cittadino di Salerno, quello di Nocera e l’esperienza orgogliosa e libera del Club Forza Silvio, uno dei più attivi d’Italia».
Un percorso lungo ed intenso, caratterizzato anche da tante incomprensioni che hanno portato Roscia a decidere di abbandonare il partito. «Ci ho riflettuto a lungo ma Forza Italia non è più il mio partito: non condivido la linea, i metodi e la dirigenza e, dunque, è il momento di andar via – conclude l’ex esponente forzista -. Se ho sbagliato qualcosa in questo mio lungo cammino, chiedo scusa. Se ho fatto qualcosa di buono, prego di dimenticarlo perché non vi è cosa più bella del ricordo perduto. La politica è vita: dentro o fuori di un partito non è né una necessità né un limite».