di ALESSANDRO MOSCA

La pioggia ad intermittenza prova a raffreddare il clima elettrico. Salerno, venerdì sera. Il cattivo tempo e lo spareggio Mondiale dell’Italia rendono la movida un mortorio. C’è poca gente in giro perché – come si dice da un po’ di tempo a questa parte all’ombra del Castello d’Arechi – «il venerdì è solo Cava». I pochi che s’intrattengono ai banconi del bar parlano della sconfitta di Stoccolma, i più pensano già alla trasferta della Salernitana al Manuzzi di Cesena.

Dall’altra parte della barricata, invece, i pensieri sono altri. Vanno al loro futuro e a quell’ordinanza emessa dal sindaco Vincenzo Napoli che mina la loro tranquillità. Il documento spiccato dal primo cittadino non è andato giù a molti. L’amministrazione comunale, infatti, ha vietato durante il periodo di Luci d’Artista la vendita di bevande in lattine o in vetro in occasione dei fine settimana e delle giornate festive per motivi di sicurezza. Un provvedimento che, però, lascia spazio a dubbi e diverse interpretazioni.

La somma delle sensazioni di chi vive e lavora nel by-night è all’insegno della negatività. La norma, infatti, viene vista come un’estrema limitazione, un “paletto” in grado di minare la qualità del servizio. E, soprattutto, ancora non si è compreso come agire, provare a trovare qualche contromossa utile per difendere la propria attività e procedere come al solito. «Come posso servire dello champagne in un bicchiere di plastica?», l’umanissimo interrogativo avanzato da chi sa che versare le bollicine francesi in un calice di materiale sintetico è un po’ come servire una zuppa in un ristorante con una forchetta.

La rabbia, con il passare delle ore, è salita. Avviando i naturali confronti fra barman e camerieri, titolari e gestori di attività commerciali che, a partire dalle prossime ore, davvero non sanno come comportarsi. E che, all’orizzonte, vedono un futuro fosco. «Se davvero non potremo servire più bevande in vetro, è un disastro. Tanto vale non andare avanti…», uno dei tanti sfoghi all’insegna dello sconforto. I contatti per avere i chiarimenti attesi non mancheranno: sulla questione, infatti, in tanti invocano l’intervento dell’assessore all’Annona e al Commercio, Dario Loffredo, che il by-night lo conosce, ma anche di altri esponenti di Palazzo Guerra. Risposte che potrebbero arrivare presto. Per far sì che i timori degli “animatori” del by-night non diventano l’amara realtà di una movida da tempo alle prese con una crisi asfissiante.

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