di FILIPPO NOTARI
Venerdì al cimitero di Salerno non ci sarà quasi nessuno dei loro familiari. Perché di quelle 26 donne morte durante l’ennesimo, tragico viaggio della speranza, si sa poco o nulla. Soltanto due di loro, Marian e Osato, sono state identificate dai familiari a cui è toccato l’infausto compito di effettuare il riconoscimento.
Ma a piangere quelle ragazze nigeriane sarà, idealmente, un’intera città, da anni diventata punto di rinascita per le vite di migliaia e migliaia di migranti. Una speranza negata alle 26 vittime dell’ultimo sbarco che avevano sfidato il mare, sognando di approdare in una terra finalmente amica.
Una terra su cui non sono riuscite a metter piede. Ma che le custodirà per l’eternità, sperando che nell’altra vita possano aver trovato quella libertà che le aveva spinte a scappare dal proprio Paese.
A Salerno venerdì sarà lutto cittadino. Un segno di rispetto e di grande civiltà. Ma soprattutto un messaggio importante che si leva forte della città d’Arechi. In mattinata alle 10 saranno celebrati i funerali nel Cimitero Monumentale di Salerno, mentre in serata, dalle 18,30 alle 19, saranno spente per mezz’ora le Luci d’Artista su Piazza Flavio Gioia, in Villa comunale e sul Corso cittadino. Un momento di dolore e di riflessione, a cui prenderà parte anche il mondo delle istituzioni. Oltre al sindaco di Salerno, Enzo Napoli ci sarà il governatore della Campania, Vincenzo De Luca. Probabile che anche alcuni esponenti del Governo Gentiloni possano partecipare alla cerimonia. Al momento a Palazzo di Città non è arrivata ancora alcuna comunicazione ufficiale, anche se secondo indiscrezioni potrebbe partecipare ai funerali la Presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini.
Un segnale di vicinanza anche da parte dello Stato. Nella speranza che, dopo l’ennesima tragedia del mare, si possa trovare una soluzione a una guerra che non sembra conoscer fine.