Col ritorno in serie cadetta dopo ben 12 anni trascorsi in serie C, a Cremona è tornato l’entusiasmo. I ragazzi di Tesser, protagonisti di un’esaltante rimonta ai danni dell’Alessandria nell’ultima annata culminata poi con la promozione diretta in serie B, hanno cominciato il torneo cadetto accompagnati dalla passione della propria tifoseria. Gli oltre 3500 abbonamenti sottoscritti ad inizio stagione, avevano già fatto intendere la grande voglia di calcio della torcida grigiorossa, riaffacciatasi sul palcoscenico cadetto dopo anni di stenti e cocenti delusioni. Nell’Opening Day del nuovo campionato, al Tardini di Parma, mille supporters lombardi invasero l’Emilia per sostenere la compagine grigiorossa in una trasferta molto sentita. A dar manforte agli ultras cremonesi, infatti, c’erano anche gli storici gemellati della Reggiana, acerrimi rivali proprio dei parmensi. Anche tra le mura amiche dello “Zini”, la Cremonese ha potuto contare finora su uno zoccolo duro degno di nota, con una media di circa 7mila spettatori. Numeri eloquenti d’un ritrovato entusiasmo, soprattutto se confrontati con quelli impietosi dell’ultimo decennio, quando praticamente soltanto la curva grigiorossa seguiva con passione le sorti del sodalizio lombardo. Proprio la Curva Sud grigiorossa, che porta il nome del cremonese Erminio Favalli, il quale fu storica ala destra e poi dirigente dei lombardi, ha fatto registrare discreti numeri anche nelle altre trasferte disputate fino ad oggi dalla Cremonese, a prescindere dalla distanza. Solitamente, il direttivo della “Curva Sud Erminio Favalli” espone (sia in casa che in trasferta) diverse “pezze” di stoffa, tra cui spiccano quella rossa con croce grigia (Via Persico, 19) che richiama l’indirizzo in cui è sito lo stadio Zini ed anche la sede dell’Unione Sportiva Cremonese 1903, e quella nera con scritta gialla (Julien e Gabriele) che rievoca due momenti molto tristi per il movimento ultras europeo. Infatti, i supporters grigiorossi sono sempre stati molto attenti alle dinamiche riguardanti il mondo ultras, e dal 2007, dopo l’omicidio di Gabriele Sandri all’area di sosta di Badia al Pino, hanno voluto realizzare questo drappo che ormai da tempo “gira” per l’Italia. Julien e Gabriele, due nomi di due ultras con uno stesso tragico destino, ai quali i cremonesi hanno voluto dedicare un pensiero. Di Sandri tutti conoscono la storia, mentre molto meno nota è quella di Julien Quemener, 24enne ragazzo parigino, tifoso del Paris st.Germain. Il giovane francese, che seguiva abitualmente la sua squadra dalla “Virage Boulogne”, ovvero la curva locale, venne tragicamente ucciso da un colpo di pistola sparato da un agente di polizia nel novembre del 2006, al termine del match di Champions League fra il Paris St. Germain ed il Maccabi Tel Aviv. Gli ultras grigiorossi, nel ricordo di due ragazzi “come loro”, portano in giro per lo Stivale questo drappo, in nome di quella “mentalità” che va oltre i colori e oltre le distanze.
Fonte foto: Pagina Facebook “Noi siamo i cremonesi”