Era sfilato via in silenzio subito dopo la fine del rito funebre. Vincenzo De Luca, stamane, aveva preferito restare lontano da microfoni e taccuini, non rilasciando alcuna dichiarazione al termine della funzione religiosa svoltasi a Salerno in onore delle 26 donne decedute nell’ultimo sbarco. Commento che, poi, è arrivato nel corso del consueto appuntamento settimanale a Lira Tv, durante il quale l’ex sindaco di Salerno ha ribadito l’importanza d’intervenire concretamente per evitare che si possano ripetere simili tragedie. «È una tragedia umanitaria che non lascia indifferenti», ha affermato il presidente della Giunta regionale. «Nessun essere civile resta indifferente. Questo ci ricorda quanto è imprescindibile trovare un equilibrio tra ragioni di sicurezza e ragioni di solidarietà e umanità».
Stamane, a Salerno, è andata in scena una cerimonia molto sobria. Ma la speranza è che le immagini delle 26 bare posizionate nella piazza degli Uomini Illustri del cimitero cittadino, possano scuotere le coscienze. «Quelle bare interrogano la nostra coscienza e ci obbligano a dire, ognuno di noi a se stessi, cosa vuol dire vivere da esseri umani. È stato un funerale sobrio, quasi silenzioso ma mi auguro che quelle immagini rappresentino un grido rivolto alla coscienza di tutti noi».
Un monito chiaro e rivolto alle istituzioni affinché possano affrontare e risolvere in modo concreto il problema dell’immigrazione. «Pensare di risolvere il problema come Italia o Grecia è impossibile. Non capisco perché le Nazioni Unite possano mandare le forze armate in tanti Paesi del mondo ma non possano mandarne nella fascia Nord dell’Africa per gestire centri di accoglienza in maniera civile – ha concluso De Luca -. È impossibile avere 10 centri di accoglienza gestiti e sorvegliati dalle Nazioni Unite? Anche da truppe italiane per evitare le immagini viste in questi giorni. Questa è la cosa più utile che possiamo fare adesso».