di FILIPPO NOTARI
«Siamo qui per affidare queste ragazze alla bontà di Dio. Affinché possa accoglierle tutte nella sua pace, quella che non hanno trovato in questa vita». Con queste parole l’arcivescovo di Salerno, Luigi Moretti ha dato inizio al rito funebre in memoria delle 26 donne che hanno perso la vita durante l’ultimo sbarco arrivato a Salerno lo scorso 5 novembre. Una funzione interculturale, durante la quale c’è stata anche una preghiera, affidata all’Imam di Bellizzi, Abderrhmane Es Sbaa, elevata dal mondo dell’Islam.
«Guidaci sulla retta via, non di quelli che sono erranti», l’esortazione dell’Imam, seguita dalla lettura di un passo del Vangelo di Matteo. «Il Signore illumina il cammino anche dove ci sono le tenebre come dono di speranza – ha proseguito monsignor Moretti -. Dobbiamo essere operatori che costruiscono la pace, la giustizia. Solo così l’umanità diventa del Dio vivente. Di fronte a queste ragazze che noi non conosciamo, dobbiamo comportarci come se fossero nostre sorelle. Dobbiamo farci carico di queste morti. Siamo chiamati a fermarci, guardarci intorno, prenderci cura di ognuno. E far sì che ritrovi la condizione di vita. Dobbiamo farci carico di tutte le sofferenze. Unendoci al dono di Gesù che fa del Padre, sentiamoci chiamati a vivere l’esperienza della Redenzione».
La cerimonia, breve e sobria, durata appena 20 minuti, è stata aperta da un gruppo di studentesse salernitane che ha depositato delle rose sui feretri delle 26 donne nigeriane. Le bare sono state posizionate sul monumento che domina il camposanto di Brignano, nella piazza degli Uomini Illustri. L’area intorno al cimitero è stata blindata, con le forze dell’ordine a presidiare la zona sin dalle prime ore del mattino. Diverse le autorità presenti, ma nessuna alta carica dello Stato né esponenti del Governo. Tra gli altri, c’erano il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, i parlamentari Tino Iannuzzi, Angelica Saggese, Sabrina Capozzolo, Michele Ragosta, Enzo Fasano ed Eva Longo, il presidente della Provincia di Salerno, Giuseppe Canfora, i sindaci di gran parte dei comuni dove saranno tumulate 16 delle 26 salme (le altre 10 resteranno a Salerno) oltre ovviamente al prefetto di Salerno, Salvatore Malfi e al questore Pasquale Errico.