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Un vero e proprio “sistema”, nel cuore del centro storico di Salerno con tanto di “sentinelle” pronte ad avvisare in caso di pericolo. Il tutto gestito da uno dei protagonisti della malavita a Salerno, tornato attivo da qualche tempo dopo l’omicidio del figlio. I carabinieri del Nucleo Operativo di Salerno, agli ordini del maggiore Pietro Paolo Rubbo, coadiuvati dai colleghi del Nucleo Cinofili di Tito hanno dato un’altra “spallata” alle attività di spaccio di droga in città, smantellando una piazza attiva da qualche tempo nel centro storico, a pochi passi da piazza Portanova.

I militari dell’Arma sono entrati in azione all’alba in via Masuccio Salernitano. In pochi attimi si sono introdotti all’interno dell’area del sistema, cogliendo di sorpresa tutti. In primis i residenti della zona che, attoniti, hanno assistito alle operazioni andate avanti fino al pomeriggio. Nella struttura dove veniva spacciata la droga nessuno ha avuto il tempo di far scomparire lo stupefacente. Otto chili e mezzo di hashish, due chili di cocaina e materiale per il taglio e il confezionamento dello stupefacente sono stati trovati nella “base” dello spaccio. Non solo: nell’abitazione in cui sono intervenuti i carabinieri, infatti, è stata trovata anche un’arma rubata lo scorso mese di luglio in un’abitazione di Serre, 14 cartucce di cui 7 già inserite nel caricatore e 7mila euro in contanti, sequestrati in quanto probabile provento dell’attività di spaccio. In manette sono finiti un 57enne di Salerno, un 53enne di San Cipriano Picentino e un 32enne salernitano ma non è da escludere che le indagini avviate nelle ultime ore dopo il blitz possano far risalire ad altri personaggi attivi nel “sistema” del centro storico di Salerno.

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