di SABATO ROMEO
La quiete dopo la tempesta. Sono passati 365 giorni ed invece sembra ieri quando il caos investì la Salernitana cambiando progetti, scenari. In città si respirava ancora la delusione per il pari amaro con la Pro Vercelli (gol decisivo di Sprocati, ora punto di forza granata), palpabile (e tanto) sui social impazziti, inferociti contro Giuseppe Sannino. Lui, il condottiero scelto ad inizio anno per provare a spingersi oltre la salvezza, in un progetto nato tra tanti “se, ma” e continuato sull’onda lunga dei pareggi e delle occasioni perse.
La decisione
La storia delle dimissioni di Sannino è ormai nota. Qualche frase sibillina scappata al termine del match con la Pro Vercelli all’uscita dal box riservato al tecnico di Ottaviano per la squalifica per blasfemia post-Latina, la delusione per l’ennesima contestazione a suo parere immeritata, una squadra ormai spaccata e l’umore nero di una società impaziente di cambiare marcia. Solo contro tutti, nervoso e ormai sfiduciato, a Sannino non resta che fare un passo indietro, anticipando le mosse della società e salutando una piazza con la quale sognava di fare grandi cose.
Salvagente
Il salvagente scelto dalla dirigenza granata si chiama Alberto Bollini. Tecnico con tanta esperienza di campo alle spalle, segreto del decollo in ambito nazionale della Primavera della Lazio e che il co-patron Lotito stima tanto da assegnargli una patata che dir bollente sembra riduttivo. Poche parole e tante idee: il Bollini salernitano è dedito mente e cuore ad una squadra da recuperare sia fisicamente che moralmente, prima di concentrarsi sulle tattiche e sui numeri. L’esordio di Bari è amaro (2-0) ma è un ko che scuote non solo i calciatori ma l’intera piazza.
Scelta giusta
A parlare, 365 giorni dopo, restano i numeri di un’avventura che ora sembra essere finalmente pronta a non trincerarsi dietro la classica ambizione salvezza ma guardando ai quei playoff non più come un miraggio. In 44 partite sulla panchina della Salernitana, il tecnico mantovano ha portato a casa 15 vittorie, 16 pareggi e 13 sconfitte. Bilancio in grande equilibrio, con i 61 punti raccolti e una media 1,39 a partita a fortificare le speranze di grande salto. Numeri simili anche nella somma dei gol: 60 quelli realizzati, 57 quelli subiti, in un bilancio che racconta di tante rimonte e del carattere di un gruppo mai domo. Un anno insieme: la Salernitana e Alberto Bollini non vogliono più fermarsi.