Due anni dopo una mareggiata “storica”, la situazione resta sempre la stessa. I residenti di Torrione tornano a farsi sentire e a chiedere di accelerare gli interventi per riaprire il Lungomare nella cosiddetta area del Papaya, chiusa dal gennaio del 2016 dopo il crollo di un muro di contenimento a causa delle onde che hanno praticamente sbriciolato le fondamenta.

Il Comune di Salerno, da subito, si è impegnato nel riparare l’area che già da tempo era lasciata all’incuria e al degrado. Ma, dopo quasi due anni, il cantiere è ancora lì: il perimetro esterno di contenimento è stato ricostruito, mancano ancora sia la pavimentazione e gli arbusti delle aiuole. E, secondo quanto segnalano i residenti, da qualche settimana non si vede più nessuno.

Le preoccupazioni, adesso, aumentano. Il cantiere, infatti, sta iniziando ad accusare i primi segni del tempo. Le transenne di recinzione sono state abbattute dal vento, consentendo così a chiunque di poter entrare in una zona poco sicura. Non solo: la zona è diventata un ricettacolo di rifiuti di ogni genere. Qualcuno ha ben pensato di lasciare a pochi passi dalle scale d’accesso alla spiaggia alcuni sacchetti di immondizia mentre, a poca distanza, è stato abbandonato addirittura un mobiletto di legno nei pressi della vegetazione.

Una situazione che sta mandando su tutte le furie i residenti di Torrione, pronti ancora una volta a sollecitare l’intervento dell’amministrazione comunale chiedendo di dare lo slancio finale alla conclusione dei lavori iniziati ormai quasi due anni fa.

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