La nuova svolta a uno dei cold case della Campania ancora aperti è arrivata all’improvviso. Conducendo a Fisciano: è stato arrestato un uomo di 30 anni del centro della Valle dell’Irno, già noto alle forze dell’ordine, ritenuto il responsabile della distruzione del cadavere di Michele Tornatore, il 50enne di Contrada legato al clan Genovese di Ospedaletto d’Alpinoro assassinato lo scorso 4 aprile. Le indagini coordinate dalla direzione distrettuale antimafia di Napoli hanno portato i carabinieri del nucleo investigativo di Avellino a eseguire alle prime luci dell’alba un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del tribunale di Napoli per danneggiamento e distruzione di cadavere nei confronti del 30enne fiscianese.
Il fatto è stato attentamente ricostruito dalla Dda e dai militari dell’Arma: il cadavere dell’uomo, irriconoscibile, fu trovato nel bagagliaio di un’auto rubata e distrutta da un incendio nei pressi di una discarica abbandonata. Le forze dell’ordine riuscirono a risalire all’identità di Michele Tornatore soltanto dopo qualche giorno, le indagini poi portarono all’arresto di uno dei responsabili del delitto, un 37enne di Montoro affiliato a clan Genovese. Nel corso delle verifiche, infatti, in un terreno agricolo di sua proprietà furono trovate tracce del sangue della vittima. Il lavoro degli inquirenti è andato avanti, portando questa mattina all’arresto del 30enne di Fisciano.