depuratori maria muscarà

«Pochi controlli sui depuratori in Campania». La denuncia arriva dalla consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Maria Muscarà. L’esponente pentastellata, che è anche componente della commissione Ambiente, ritiene necessario un maggiore monitoraggio da parte delle autorità competenti. «Da una rapida lettura dei dati, pubblicati sul sito istituzionale dell’azienda, appare piuttosto evidente che non c’è uniformità nell’attività di tutela ambientale in tutte le province campane e che il numero di controlli sia ben lontano dalle disposizioni dell’Ue». Le situazioni più delicate, secondo la consigliera regionale, riguarderebbero l’Avellinese e il Salernitano. «Il depuratore di Manocalzati, in provincia di Avellino, che scarica le acque nel fiume Sabato, è stato sottoposto nel 2016 a due soli controlli, rispetto alla quota minima di 30 prevista dall’Ue – l’affondo di Muscarà -. Peggio ancora nel Salernitano, con un solo controllo per i depuratori di Scafati e Mercato San Severino e nessuno per quello di Angri. Tre depuratori i cui reflui confluiscono nel fiume Sarno, non a caso il più inquinato d’Europa. Altra storia per i depuratori di Marcianise e Caivano, controllati rispettivamente 25 e 26 volte, comunque al di sotto del limite minimo invocato dall’Europa».

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