Francesco Antonio Pentone rottamazione scafati

Cassiera della banca chiede il motivo dettagliato di un prelievo di diecimila euro, il cittadino infuriato afferma di volerli incendiare. L’appello dello Sportello Tutela Aziende e Cittadini: «Basta fare il terzo grado quando si prelevano i propri soldi. Per bloccare i conti non si fanno tutti questi scrupoli».

Il fatto, avvenuto in una banca scafatese, risale a qualche giorno. «Ciò che è accaduto ha dell’incredibile e, purtroppo, sembra essere la prassi», commenta Francesco Antonio Pentone, presidente dello Stac. «Un ragazzo si è recato in banca per prelevare diecimila euro in contanti dal proprio conto corrente. Subito la fibrillazione all’interno dell’ufficio con la cassiera che ha iniziato a chiedere all’uomo il motivo dettagliato del prelievo. Dopo un botta e risposta abbastanza animato, quest’ultimo, ormai infuriato, ha chiesto che venisse messo a verbale la propria volontà di volerli incendiare. A quel punto è intervenuto anche il direttore della banca che ha provato a convincere l’uomo a “ritrattare”, ma nulla da fare». L’appello di Stac è proprio contro queste procedure che limitano la libertà. «Non è possibile che per prelevare il proprio denaro – continua Pentone – bisogna subire il terzo grado. In questo modo si costringono i cittadini a ritornare all’abitudine del materasso».

Lo sportello Stac in questi giorni sta assistendo decine di cittadini con le pratiche per la rottamazione delle cartelle esattoriali, utile per risanare la propria situazione debitoria. «Quando per debiti bisogna bloccare i conti bancari della gente non si fanno tutti questi scrupoli – continua -. Noi però ci siamo, e non lasceremo soli i cittadini con i propri debiti». I benefici previsti dalla definizione agevolata, la cosiddetta rottamazione delle cartelle, sono applicabili alle somme riferite ai carichi affidati all’agente della riscossione nel periodo che va dal 1° gennaio 2000 al 30 settembre 2017. Chi aderisce alla definizione agevolata dovrà pagare solo l’importo residuo del debito, ma senza corrispondere le sanzioni e gli interessi di mora. «La scorsa settimana avevamo chiesto al Comune di Scafati di aderire quanto prima alla cosiddetta rottamazione anche per i tributi comunali. Ad oggi rinnoviamo l’appello».

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