cioffi movimento 5 stelle

Ufficialmente è una giornata destinata soltanto alla formazione. Ma già dalla location scelta s’intuisce che il Movimento 5 Stelle approfitti dell’Open Day Rousseau (anche) per misurare la propria forza sul territorio. La prima uscita del nuovo anno, infatti, va in scena nella Salerno del governatore Vincenzo De Luca. «Questa è una città che porta con sé molte delle cose che combattiamo, compresa la politica fatta a suon di fritture di pesce. Ricordiamo tutti le frasi del governatore De Luca. Ma la nostra non è una scelta mirata», l’affondo della senatrice Paola Taverna che, insieme ai parlamentari di casa Angelo Tofalo e Andrea Cioffi e al senatore Nicola Morra, parla alla platea pentastellata composta per gran parte da aspiranti candidati al Parlamento che attendono di conoscere se saranno o meno scelti per le parlamentarie. «Oggi a Salerno abbiamo organizzato una giornata di formazione – chiarisce Tofalo -. Ma già da tempo stiamo lavorando sul territorio e proviamo a farci conoscere da quante più persone possibile».

Un banco di prova superato a pieni voti dai grillini che riescono a riempire la sala principale del Grand Hotel Salerno, quella che solitamente i partiti – specie in occasione delle Amministrative – utilizzano per tastare gli umori della piazza in vista del voto. E quelli raccolti dal Movimento 5 Stelle sembrano confermare un entusiasmo crescente anche a Salerno.

«I sentimenti dei cittadini nei confronti del Movimento mi sembrano positivi – ammette il senatore Cioffi -. Abbiamo riportato al centro la capacità critica, la voglia di partecipare, consentendo alle persone di essere parte attiva della vita del proprio luogo. Gli attacchi del governatore? È un uomo invidioso».

In sala, poi, i relatori pentastellati si attengono alla lettera al programma del corso. Andrea Cioffi parla di codice degli appalti, Angelo Tofalo del blockchain (l’evoluzione democratica del voto digitale), Paola Taverna della funzione Activism e Nicola Morra di quella E-learning. Punti cardine di quella democrazia partecipata che è il marchio di fabbrica del Movimento 5 Stelle e su cui i grillini costruiranno la propria sfida per il Governo.

 

 

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