Ancora pochi giorni, poi a febbraio 2018 la lunga indagine sul delitto di Angelo Vassallo, il «sindaco pescatore» di Pollica, sarà conclusa per scadenza dei termini. Senza colpevole. Non è una “resa” definitiva. Perché l’omicidio è reato per cui non esiste la prescrizione, dunque non è esclusa l’apertura di una nuova inchiesta in futuro. Intanto, però, anche l’ultima proroga sta per esaurirsi e all’esame degli investigatori non ci sarebbero nuovi elementi.

Il prossimo epilogo dell’indagine sul delitto del 5 settembre 2010, nella splendida frazione marina di Acciaroli, viene annunciato sul quotidiano “il Mattino” oggi in edicola, in un articolo che ripercorre alcune delle tappe più rilevanti di una caccia all’assassino che ha rincorso varie ipotesi, ma senza individuare riscontri tali da chiudere il cerchio. Il primo cittadino di Pollica, piccolo comune cilentano conosciuto in tutto il mondo come “capitale” della Dieta Mediterranea e per il suo mare blu, venne freddato sotto casa, mentre era in auto. Nessuno però in paese, né altrove, è riuscito a fornire agli inquirenti racconti soddisfacenti sul movente del delitto, né tantomeno su presunti responsabili.

La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Salerno e le forze dell’ordine hanno lavorato incessantemente fin dal primo giorno alla ricerca delle prove che dessero sostanza alle piste seguite. Però oggi, a oltre sette anni di distanza, l’omicidio di Angelo Vassallo è ancora uno dei grandi “misteri d’Italia”.

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