È nata da un pestaggio l’operazione antidroga dei carabinieri che ha portato all’alba di oggi all’esecuzione di 12 ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari per altrettanti indagati accusati di detenzione e cessione di sostanze stupefacenti in concorso, nonché, in due casi, anche di estorsione. Per altre quattro persone, invece, è scattato il divieto di dimora nella provincia di Salerno.
La genesi dell’inchiesta, coordinata dalla Procura della Repubblica salernitana guidata da Corrado Lembo, è stata la denuncia di un nuovo di uomo di Trentinara, già noto alle forze dell’ordine, dopo che era finito in manette nel luglio 2016. Ai militari dell’Arma aveva raccontato di minacce e violenze subite dal suo fornitore di droga, spostando così l’attività investigativa sulla piana di Paestum. Attraverso appostamenti e analisi di tabulati telefonici, così, gli inquirenti hanno ricostruito la rete dello spaccio nella provincia a Sud di Salerno, individuando un gruppo che, acquistando cocaina, marijuana e hashish a Napoli, rivendeva gli stupefacenti ad Agropoli, Albanella, Battipaglia, Capaccio Paestum, Campagna, Castellabate, Castelnuovo Cilento, Ceraso, Ogliastro Cilento, Roccadaspide e Vallo della Lucania.
Ben 11, dunque, i comuni del Salernitano interessati nell’operazione dei carabinieri di Agropoli, agli ordini del capitano Francesco Manna, supportati dai nuclei cinofili di Sarno ed elicotteri di Pontecagnano. Diverse quantità di droga sono state sequestrate nel corso delle perquisizioni eseguite stamani tra Capaccio, Roma e Scalea. Uno degli indagati, destinatario della misura degli arresti domiciliari, è stato arrestato in flagranza a Capaccio e portato in carcere poiché trovato in possesso di 9 grammi di cocaina e di un bilancino di precisione.