“Ha ceduto la rotaia”. E’ questa l’ipotesi più accreditata per la sciagura ferroviaria verificatasi questa mattina intorno alle 7 a Seggiano di Pioltello, alle porte di Milano. Uno scenario agghiacciante. Il bilancio provvisorio dell’incidente parla di tre donne morte e 46 feriti, di cui 5 in maniera grave dei circa 350 pendolari che viaggiavano al bordo del treno regionale. L’ennesima tragedia, arrivata pochi mesi dopo quella accaduta in Puglia, che fa riesplodere l’allarme sicurezza sulle linee ferroviarie italiane.
Al momento, infatti, la magistratura e le forze dell’ordine credono che il deragliamento del treno delle ferrovie Trenord sia stato causato dal cedimento strutturale di un tratto di 20 centimetri di rotaia. I tecnici di Rfi hanno accertato il problema circa due chilometri indietro rispetto a dove è avvenuto l’incidente, provocando la fuoriuscita dai binari di tre carrozze del convoglio partito da Cremona e diretto a Milano che ha fermato la sua corsa soltanto dopo l’impatto con un palo. Un’ipotesi che prende piede e che trova conferme nelle testimonianze di alcuni passeggeri che, interrogati dalle forze dell’ordine, hanno spiegato come “il treno all’improvviso ha iniziato a tremare, poi si è sentito un boato e le carrozze sono uscite dai binari”.
La procura di Milano ha aperto un’inchiesta con l’ipotesi di reato di disastro ferroviario colposo, i periti incaricati in queste ore effettueranno una serie di verifiche tecniche per comprendere al meglio le cause del nuovo disastro ferroviario. Tenendo conto pure di quanto era accaduto lo scorso 23 luglio quando, proprio a Pioltello, un altro treno regionale era parzialmente uscito dai binari senza per fortuna causare feriti fra i passeggeri.