di FILIPPO NOTARI
Un refuso ortografico ha generato caos negli ambienti del Partito Democratico rendendo ancora più incandescente le ore immediatamente successive all’approvazione delle liste. Il caso arriva da Salerno dove nel listino proporzionale per la Camera dei Deputati figurava il nome di Eva Rosta. Un nome sconosciuto anche agli addetti ai lavori che hanno a lungo provato a capire la provenienza di quella candidatura.
Soltanto in serata, nonostante dal Partito Democratico di Salerno non siano arrivate conferme o richieste di rettifica, è stato possibile chiarire il caso. La candidata schierata al secondo posto (alle spalle del Ministro dell’Interno Marco Minniti) nel listino per la Camera dei Deputati è Eva Avossa, vicesindaco del Comune di Salerno. «Sì, sono io la candidata, c’era stato un errore», ha chiarito la diretta interessata.
In precedenza era arrivato l’affondo del parlamentare uscente Simone Valiante, escluso dalle liste. «Il capolavoro della notte è stato poi togliere a Salerno una giovane collega alla prima esperienza, renziana tra l’altro, come Sabrina Capozzolo, per mettere il vice sindaco di Salerno – ha tuonato Valiante sui social -. Similes cum similibus sarebbe il caso di dire. Per me ci poteva essere un disegno politico, brutale, ma un disegno. Un disegno nazionale magari con un gradimento locale. Ma qui siamo all’arroganza che rasenta la volgarità».