forza italia
A fare la differenza sono stati l’attaccamento e la lealtà a Forza Italia. Dando uno sguardo alle liste schierate da Silvio Berlusconi nel Salernitano si ha l’impressione che il Cavaliere abbia tenuto conto – anche, forse soprattutto – della storia politica dei tanti che avevano dato la propria disponibilità a candidarsi tra le fila degli azzurri per le Politiche del 4 marzo. Un criterio osservato soprattutto nel listino per la Camera dei Deputati dove spiccano nomi che hanno legato il proprio corso al partito forzista. È il caso di Enzo Fasano, senatore uscente di Forza Italia e stavolta in corsa per uno scranno a Montecitorio. Ma anche di Marzia Ferraioli, già candidata alle Europee con gli azzurri e catapultata pure nel collegio uninominale del Cilento dove se la vedrà contro Franco Alfieri. Nome storico di Forza Italia è quello di Gigi Casciello, giornalista con la passione per la politica che ha sempre risposto “presente” alla chiamata di Berlusconi. Candidato sindaco al Comune di Salerno, Casciello nel 1997 ha sfidato Vincenzo De Luca, conseguendo il miglior risultato del centrodestra dell’ultimo ventennio. Nel 2015 è stato candidato alla Regione tra le fila degli azzurri. Chiude la lista Rossella Sessa, donna molto attiva all’interno del partito salernitano di cui è stata anche componente del direttivo. Scelte, probabilmente, legate anche alla necessità di contrastare con autorevolezza il Partito Democratico nel feudo di Vincenzo De Luca. Berlusconi, infatti, ha preferito puntare su candidati da sempre vicini al suo partito per rendere credibile il suo progetto politico. Avanti con “quelli di sempre”, insomma. Una strategia che spiegherebbe anche la mancata candidatura di altri papabili, come il Rettore dell’Università degli Studi di Salerno, Aurelio Tommasetti, a lungo dati in corsa per un posto in lista.
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