Era stato costretto a chiedere un prestito da 30mila euro a una finanziaria per provare l’ultimo, disperato tentativo per salvare la moglie gravemente malata e poi deceduta. Quel gesto d’amore, però, per uno scafatese si è trasformato in un inferno fatto di richieste di denaro e ingiunzioni di pagamento fino all’ottenimento di uno “sconto” rispetto alla somma da restituire. È quanto ottenuto dallo Sportello Tutela Aziende e Cittadini dall’uomo che, dopo la morte della consorte, era diventato moroso per 20mila euro ricevendo un decreto ingiuntivo: lo studio della documentazione da parte dell’avvocato Valentina Vitaglione ha portato alla presentazione dell’opposizione alla richiesta al tribunale di Nocera Inferiore in quanto emergerebbe che la finanziaria, nella formazione del contratto, aveva applicato interessi superiori al tasso legale e, quindi, usurai. «Il giudice in prima udienza ha proposto di trovare un accordo, decurtando l’importo degli interessi illegittimamente versati in precedenza dal cittadino il quale quindi, aderendo alla proposta del Giudice è riuscito a risparmiare il 50% dell’importo richiesto nel decreto ingiuntivo», ha sottolineato il presidente dello Stac, Francesco Antonio Pentone.

Notizie Simili

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *