Ennesimo boccone amaro da mandar giù per i tifosi della Salernitana, i quali hanno assistito ad un’altra sconfitta dei granata dopo il passo falso interno col Carpi. Colorati e calorosi, gli ultras della Curva Sud Siberiano hanno come sempre assicurato sostegno al team dell’ippocampo, facendo sentire la propria voce dal settore ospiti dello stadio Adriatico di Pescara.
Accolti da fischi e cori avversi da parte del pubblico di fede biancazzurra, i salernitani hanno prontamente risposto ai “saluti” dei rivali abruzzesi, cercando poi di spronare la squadra di Colantuono fin dalle prime battute del match.
“Oh Salernitana, non ti lasciamo mai…” ha intonato la torcida salernitana, battendo a tempo le mani e provando a trascinare tutto il settore, dopo una settimana particolare caratterizzata da numerose polemiche. La miglior risposta, la tifoseria granata ha voluto darla sui gradoni, decidendo di stringersi attorno alla squadra in un momento così delicato. Dopo una prima frazione scivolata via senza grandissime emozioni sul rettangolo verde, i pescaresi hanno accompagnato il rientro negli spogliatoi dei propri calciatori cantando sulle note de “I maschi” di Gianna Nannini, mentre la tifoseria granata, a più riprese, ha orgogliosamente mostrato l’appartenenza alla propria città.
Nella seconda frazione, la curva Nord del Pescara ha “beccato” con qualche coro il presidente Daniele Sebastiani, già da tempo nel mirino degli ultras abruzzesi. La parte calda del tifo biancazzurro, infatti, aveva già contestato il patron poco prima del match odierno, con uno striscione affisso nella zona di pre-filtraggio dell’impianto abruzzese (“Per l’onore e il rispetto di questa città, quando cedi questa società?“) e ad inizio secondo tempo ha voluto ribadire la propria dura posizione. Gli ultras della Salernitana, invece, hanno “chiamato” Claudio Lotito con un classico “la senti questa voce?“, conclusosi con “noi siamo gli ultras granata e abbiam Salerno nel cuore“. Un messaggio che i tifosi salernitani hanno voluto lanciare al co-patron romano, quasi a voler far capire che, al di là delle chiacchiere, gli unici incontestabili e sempre presenti al fianco della squadra sono proprio loro e che la casacca granata è patrimonio della gente.
Dopo aver provato con le note sudamericane di “Jamm a vrè” a scuotere la Salernitana, i supporters granata hanno visto sotto i loro occhi il calcio di punizione di Brugman gonfiare la rete della porta difesa da Radunovic. Incredulità e delusione per i 500 del settore ospiti dell’Adriatico, i quali dopo il triplice fischio, quando la squadra si è recata nei pressi dello spicchio loro riservato, hanno chiesto maggior impegno e determinazione. “Noi vogliamo gente che lotta” è stato il coro degli aficionados granata, amareggiati per l’ennesima sconfitta ma già proiettati alla sfida di sabato pomeriggio all’Arechi con la Pro Vercelli dell’ex Grassadonia che, classifica alla mano, sa di vero e proprio spareggio salvezza.