Lunedì erano stati fermati dalla neve, dal gelo e dai disagi sulle strade che hanno paralizzato tutti i collegamenti. I lavoratori delle Fonderie Pisano, però, dopo il presidio di ieri al Comune di Salerno e l’incontro con il sindaco Vincenzo Napoli (clicca qui per i dettagli) questa mattina hanno dato vita a una nuova manifestazione di protesta a Napoli, davanti la sede della Regione Campania, in un’iniziativa promossa da Cgil e Fiom Campania. “Dopo gli annunci, incomprensibili e allarmanti, di una possibile chiusura dello stabilimento da parte della Regione Campania e del Comune di Salerno – sottolineano le parti sociali – non una parola è stata spesa per dare un orizzonte di serenità ai lavoratori. Gli stessi lavoratori che hanno già vissuto gli ultimi due anni nella più profonda esasperazione dopo il fermo del 2016 e la riapertura a scartamento ridotto e con lo stipendio dimezzato”.
Cgil e Fiom “hanno sempre ribadito la necessità di salvaguardare salute e lavoro e si sono mosse in ogni direzione possibile per ottenere la costruzione di un nuovo impianto in altra area industriale”. “E’ necessario – concludono Cgil e Fiom – che la politica ponga in essere atti concreti per dare risposte ai bisogni dei lavoratori e per supportare la costruzione del nuovo stabilimento”.

Al termine della manifestazione è stato fissato un incontro per martedì prossimo alle 10 a palazzo Santa Lucia alla presenza dell’assessore Fulvio Bonavitacola in rappresentanza della presidenza della giunta regionale e degli assessori Amedeo Lepore e Sonia Palmeri. Incontro al quale il sindacato chiede sia convocata anche l’azienda per discutere del futuro lavorativo degli operai. Intanto il comitato “Salute e Vita” presieduto da Lorenzo Forte continua la sua battaglia. Puntando il dito contro Francesca D’Elia, segretario provinciale della Fiom Cgil. «Condanniamo le sue parole dopo l’incontro di ieri con il sindaco Napoli. Non è possibile riaccendere i forni e riavviare l’attività in barba a tutte le leggi e le normative ambientali».

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