Un altro boato, un’altra bomba. Scafati ripiomba nel terrore: a meno di una settimana di distanza dall’attentato ai danni di un locale sfitto di Corso Nazionale, un altro ordigno è esploso ieri sera, poco dopo le 23, davanti a un negozio di intimo situato a pochi metri dal luogo del precedente attentato. Tanti scafatesi erano ancora svegli e hanno udito nitidamente il boato: il tam tam sui social ha subito svelato l’accaduto, in tanti hanno espresso la loro rassegnazione per l’ennesimo episodio intimidatorio. Gli ultimi due hanno un legame strettissimo: anche il negozio danneggiato dall’esplosione di ieri sera, infatti, è di proprietà di Mario Santocchio, esponente cittadino di Fratelli d’Italia ed ex consigliere d’opposizione a Palazzo Mayer, che già sei giorni fa ha subito la stessa intimidazione. Sul posto sono giunti i carabinieri della locale tenenza che, coordinati dai colleghi del Reparto Territoriale di Nocera Inferiore agli ordini del capitano Francesco Mortari, stanno indagando sul caso.
In città, intanto, esplode la rabbia. Unita alla rassegnazione per un’emergenza sicurezza che sembra non voler mai finire. Tanti, sui social, hanno espresso tutto il loro disprezzo per quanto sta accadendo negli ultimi giorni a Scafati, chiedendo a gran voce l’istituzione di un nuovo presidio delle forze dell’ordine che possa far da deterrente a chi si rende protagonista di questi episodi di violenza. Dolore espresso anche da don Peppino De Luca, il parroco della chiesa di San Francesco di Paola, che da tempo è sceso in campo per chiedere maggiore sicurezza in città. “Sveglia Scafati”, il messaggio lanciato dal sacerdote che ha poi citato un passo del Vangelo di Luca. Anche le associazioni sono pronte a fare la sua parte. “Massima solidarietà all’avvocato Mario Santocchio per la bomba carta che ha danneggiato, in meno di una settimana, un altro locale commerciale di sua proprietà, in pieno centro a Scafati”, le parole di Francesco Carotenuto, portavoce di Scafati Arancione. “Adesso, però, a urne chiuse c’è bisogno della risposta dello Stato. Chiediamo al prefetto Giorgio Manari, capo della Commissione straordinaria del Comune, di dare un segnale concreto. Scafati non può vivere nella paura”.

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