Lutto nel mondo del giornalismo: è morto Luigi Necco, volto storico di 90′ minuto e inviato da Napoli negli anni d’oro di Maradona e dei due scudetti. Necco, deceduto questa mattina al Cardarelli, avrebbe compiuto 84 anni a maggio. Celebre resterà la sua frase “Milano chiama, Napoli risponde“, che spesso ha chiuso tanti suoi servizi negli anni di battaglia sportiva tra il Milan di Arrigo Sacchi e il Napoli di Maradona.
L’attentato
Il 29 novembre 1981, Necco fu vittima di un attentato, venne infatti gambizzato in un ristorante di Avellino. A sparare furono tre uomini inviati da Vincenzo Casillo ‘O Nirone, luogotenente del boss della camorra Raffaele Cutolo. Pochi mesi prima il giornalista a 90’ minuto aveva parlato dell’incontro fra il presidente dell’Avellino Antonio Sibilia, accompagnato dal calciatore brasiliano Juary, con lo stesso Cutolo, in una delle udienze del processo al boss. Durante una pausa dell’udienza Sibilia saluta il boss con tre baci sulla guancia e fa consegnare dal calciatore medaglia d’oro con dedica “A Raffaele Cutolo dall’Avellino calcio”. In seguito Sibilia dichiarò: “Cutolo è un supertifoso dell’Avellino; il dono della medaglia non è una mia iniziativa, è una decisione adottata dal consiglio di amministrazione”.
Il cordoglio
“Con Luigi Necco muore un maestro del giornalismo napoletano. Giornalista d’inchiesta, sempre da pungolo per tutti. Con Lui ho avuto un rapporto autentico, di stima e di affetto reciproci, gli ho sempre voluto bene anche quando capitava che non ne condividevo le analisi sulla Città. Un forte abbraccio personale alla famiglia ed al mondo dei giornalisti ai quali anche Necco, da pensatore libero, non risparmiava critiche. Ci resterà il ricordo della sua arguzia, della sua ironia e della sua straordinaria competenza sportiva ed archeologica” è il messaggio di cordoglio del sindaco di Napoli, Luigi de Magistris. Tantissimi, stamane, i messaggi commossi in ricordo di Necco. “L’ultimo saluto con l’ultimo tuo sorriso, ciao Luigi”, ha scritto su Facebook il presidente dell’Ordine dei giornalisti della Campania, Ottavio Lucarelli