guardia giurata

Più sicurezza per le guardie giurate. A chiederla sono i rappresentanti dell’associazione nazionale guardie giurate italiane che, dopo la morte del vigilante aggredito alla metro di Piscinola, hanno fatto sentire la propria voce. «Si tratta dell’ennesima tragedia che ha colpito la nostra categoria – si legge in una nota diramata dall’Anggi -. Categoria che è al totale sbaraglio, vittima di un sistema inappropriato, legata a burocrati che legiferano senza criterio di causa, sicuramente alcune volte senza sapere nemmeno cosa sia la guardia particolare giurata, cosa significa fare una pattuglia notturna, cosa significa lavorare in solitudine nel nulla che ti circonda, lavorare senza tutele e i giusti riconoscimenti. Noi rischiamo la vita, rischiamo di non tornare a casa dalle nostre famiglie».

Una presa di posizione netta, quella assunta dall’associazione nazionale guardie giurate italiane, intenzionata a lottare per i diritti della categoria. «È ora di mobilitarci e di fermarci fino a quando le istituzioni non accoglieranno le nostre richieste. Non è una lotta contro il datore di lavoro ma contro chi ci deve tutelare come lavoratori. Per noi guardie giurate la sicurezza non deve esistere? Vogliamo l’obbligo della doppia guardia in tutte le postazioni e pattuglie. E non venite a dirci che non è possibile perché i costi sarebbero troppo alti. Noi siamo più che sicuri che il costo non coprirebbe mai la perdita di una vita».

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