di FILIPPO NOTARI
Il cronoprogramma per rilanciare l’ospedale “Fucito” di Mercato San Severino è scattato ieri mattina, al termine della visita del direttore generale Giuseppe Longo e del direttore sanitario aziendale, Cosimo Maiorino (clicca qui per leggere l’articolo). I dirigenti dell’Azienda Ospedaliera Universitaria hanno effettuato un sopralluogo della struttura, intrattenendosi a lungo con il sindaco Antonio Somma e con il consigliere delegato alla sanità, Carmine Landi. «È stato un incontro molto positivo che ci ha permesso di fare il punto della situazione su quanto occorre all’ospedale di Mercato San Severino», spiega Landi che ha preso parte all’incontro con medici, operatori sanitari e rappresentanti sindacali della struttura. «Entro tre mesi dovrebbe essere consegnato il nuovo pronto soccorso, per il quale è prevista una riorganizzazione strutturale. I lavori sono a buon punto ed entro giugno dovrebbero terminare».
Ma il faccia a faccia con i vertici del Ruggi è servito soprattutto a istituire un tavolo tecnico che metterà dalla stessa parte dirigenti, operatori sanitari e amministratori. «Il sindaco Somma si è fatto promotore di questa iniziativa che è stata ben accolta dal dg Longo – prosegue Landi -. Ci saranno incontri periodici, a cui prenderanno parte anche gli amministratori dei comuni limitrofi, per capire le reali esigenze dell’ospedale e proporre le possibili soluzioni ai dirigenti. È la prima volta che si riesce a realizzare un tavolo tecnico-istituzionale per le sorti dell’ospedale».
Nel frattempo si provvederà a rimodulare il “Fucito”, cercando di creare una maggiore sinergia tra i reparti che hanno affinità, in modo da far funzionare l’ospedale con un dipartimento. Il dg, inoltre, ha confermato che il Pronto Soccorso del nosocomio di Mercato San Severino avrà la presa in carico del paziente, oltre all’osservazione breve.
La governance del Ruggi, pur evidenziando le difficoltà legate alle nuove normative, ha anche garantito il proprio impegno per provare a porre rimedio al problema della carenza di personale. «L’incontro è stato importante – conclude Carmine Landi -. Abbiamo avuto la conferma che il nostro non è considerato un ospedale di serie B e che si continuerà a lavorare in sinergia con il Ruggi».