La fine del Mondo. Un pezzo di storia del calcio italiano che se ne va. È morto Emiliano Mondonico, aveva 71 anni e nell’ultima fase della sua vita ha combattuto con orgoglio contro una grave malattia. Era nato a Rivolta d’Adda, in provincia di Cremona, il 9 marzo del 1947. Fu calciatore di Cremonese, Torino, Monza e Atalanta e proprio sulla panchina della squadra della sua provincia d’origine, la Cremonese, debuttò come allenatore nel campionato di serie B 1981/’82, portando poi nel 1984 i grigiorossi in serie A.
In seguito guidò prima il Como e poi l’Atalanta, dove ottenne un’altra promozione in A e arrivò a giocarsi una semifinale di Coppa delle Coppe oltre alla qualificazione in Coppa Uefa. Poi diventò “cuore Toro”. Con il Torino, Emiliano Mondonico arrivò quinto in A nel 1991, terzo nella stagione seguente e raggiunse la finale di Coppa Uefa (persa contro l’Ajax). Nel 1992/’93 con i granata raggiunse poi il trionfo in Coppa Italia.
Furono gli anni d’oro del Mondo. Tornò all’Atalanta e nel torneo 1994/’95 riconquistò la serie A all’ultima giornata, vincendo quella partita-spareggio a Bergamo contro la Salernitana di Delio Rossi. L’anno seguente arrivò a giocarsi ancora la Coppa Italia (persa contro la Fiorentina). Ancora, nella sua carriera, un’altra promozione in A con il Toro, poi la retrocessione in B con il Napoli (forse l’unico vero fallimento della sua carriera), e poi Cosenza, la quinta vittoria del campionato di serie B con la Fiorentina, l’Albinoleffe e di nuovo la Cremonese, prima di un’altra breve parentesi a Novara. Intanto era arrivata la malattia, che oggi ha strappato all’Italia del calcio uno dei suoi più grandi personaggi. La fine del Mondo.