Le ritorsioni per favori chiesti e non ricevuti arrivavano all’improvviso, lontano da occhi indiscreti e con spiacevoli sorprese per chi, al ritorno, trovava la propria auto danneggiata. Senza far sconti a nessuno, neanche a politici e familiari. Ma, adesso, il terrore dei residenti di Cava de’ Tirreni è stato bloccato dalla polizia, mettendo così fine a un incubo che durava da tempo nella città metelliana. È un 50enne del posto, infatti, l’uomo che negli ultimi mesi ha danneggiato decine di automobili a Cava de’ Tirreni: gli agenti del locale Commissariato di Polizia guidato dal vicequestore Marzia Morricone dopo attente indagini sono riusciti ad acciuffarlo, facendo scattare la denuncia per danneggiamento con arma bianca, estorsioni e lesioni oltre ad applicare la misura cautelare del divieto di dimora a Cava de’ Tirreni. Le indagini dei poliziotti sono iniziate lo scorso mese di dicembre quando la furia dello “squartatore” seriale di pneumatici non aveva risparmiato le vetture del sindaco Vincenzo Servalli e dell’allora suo vice Nunzio Senatore. Due episodi che si andavano ad incastrare in un puzzle di continue segnalazioni alle forze dell’ordine che, dopo un lungo e attento lavoro investigativo, fatto di raccolta di testimonianze e immagini di telecamere di videosorveglianza presenti in città, sono riusciti ad incastrare il 50enne. L’uomo “reagiva” in questo modo quando non riusciva ad ottenere ciò che voleva: ai due esponenti politici aveva chiesto alcuni favori, mai ricevuti. Fra le vittime, poi, anche imprenditori che non gli avevano procurato un lavoro, ma anche commercianti a cui venivano estorte piccole somme di denaro. Addirittura nel mirino del 50enne erano finiti i suoi familiari, pressati per ottenere pochi euro ma anche per accettare accordi sulla spartizione dei beni di famiglia.
