«Ad agosto sapremo se le Universiadi si faranno oppure no. In ogni caso dobbiamo ridimensionarle». Il monito lanciato da Luisa Latella, commissario straordinario per il grande evento in programma nel 2019 in Campania, ha scosso la politica regionale. Perché su questo campo ci si gioca molto. La manifestazione, infatti, è stata presentata in maniera sontuosa, lo scorso ottobre del salone d’onore del Coni al Foro Italico di Roma, come una grandissima opportunità di sviluppo e valorizzazione dell’immagine dell’intera regione. I “dubbi” degli ultimi giorni, dunque, inquietano.

Il governatore Vincenzo De Luca ha garantito e ribadito ogni sforzo: «Siamo pienamente impegnati nel dare il nostro contributo per le Universiadi. La struttura commissariale serve per accelerare le procedure avviate. I tempi restano le priorità. Saremo vicini al commissario e, come abbiamo sempre fatto, manteniamo ogni forma di collaborazione utile per concludere il percorso che porterà Napoli e la Campania ad ospitare al meglio la manifestazione».

Eppure aleggiano fantasmi. E s’infiamma il dibattito politico. Mara Carfagna, parlamentare salernitana di Forza Italia e appena eletta vicepresidente della Camera dei Deputati, ha rivolto «un appello al senso di responsabilità», chiamando direttamente in causa il presidente della Regione, Vincenzo De Luca, e il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris: «Anziché litigare per rivalità elettorali, governatore e primo cittadino evitino alla Campania l’ennesima figuraccia. È ancora vivo il ricordo del Forum delle culture che, nelle intenzioni dell’amministrazione comunale, avrebbe dovuto cambiare il volto del capoluogo partenopeo e invece ha sfigurato la reputazione della città diventando poco più di una festa di paese».

Insomma, a poco più di un anno dalle Universiadi 2019 – che avranno in Napoli la “capitale” ma coinvolgeranno anche le città e le province di Salerno, Caserta, Avellino e Benevento – avanzano i timori.