L’ospedale di Salerno è in prima linea per contribuire al ritrovamento del neonato rapito dalla madre ieri sera all’interno del nosocomio di via San Leonardo. A ribadirlo con forza è stato il direttore generale dell’azienda ospedaliero-universitaria di Salerno, Giuseppe Longo che ha incontrato la stampa per far chiarezza su quanto accaduto in neonatologia. «La cosa ci rattrista molto. Il nostro obiettivo è fare in modo che il bambino possa essere ritrovato», ha spiegato Longo che in mattinata aveva già disposto una commissione d’inchiesta – presieduta dal dottor Angelo Gerbasio – per ricostruire quanto accaduto ed appurare eventuali responsabilità. La relazione dovrà essere stilata nei prossimi dieci giorni.
Una storia difficile e su cui anche la magistratura ha acceso i riflettori. In realtà il gesto della giovane madre (una 32enne polacca residente a Giffoni Valle Piana) è scaturito proprio da un’ordinanza del Tribunale dei minori di Salerno che lo scorso 24 aprile – come spiegato da Longo – ha disposto che «il neonato, all’atto delle dimissioni, doveva essere collocato in un’idonea comunità».
I medici del Ruggi, infatti, dopo la nascita del piccolo – avvenuta il 28 marzo – avevano segnalato alcune criticità (la donna era in stato d’ebrezza quando partorì) che hanno indotto l’autorità giudiziaria a valutare con grande attenzione la situazione familiare, prima di decidere che la donna poteva solamente allattare il figlio in ospedale. Ma ieri sera la giovane madre non ha riconsegnato il neonato all’infermiera di turno, dandosi alla fuga in compagnia di un complice. I tre sono stati ripresi dalle telecamere mentre si allontanavano verso la metropolitana di Salerno.
Il medico di guardia ha immediatamente lanciato l’allarme, facendo scattare le ricerche da parte delle forze dell’ordine. «È un fatto grave, io ho avviato la mia inchiesta interna e ci sarà sicuramente anche un’inchiesta da parte dell’autorità giudiziaria. Al momento ritengo che non ci siano state falle nel sistema».