Faccia a faccia ad alta tensione. Ieri sera, nella sala delle assemblee di Salerno Energia a Torrione Alto, si è tenuto l’incontro pubblico per discutere del progetto della Chiesa del Galiziano, la struttura che dovrebbe sorgere nell’area del parco del quartiere che unisce la zona orientale a Sala Abbagnano. L’incontro, che ha visto una massiccia partecipazione di residenti della zona, si è trasformato in un vero faccia a faccia fra i favorevoli e i contrari alla costruzione della chiesa in cui non sono mancati i momenti di tensione dopo che i progettisti hanno spiegato le finalità e i dettagli della costruzione.
Il tutto sotto gli occhi di tanti esponenti dell’amministrazione comunale guidati dal sindaco Vincenzo Napoli insieme al direttore dello staff Alberto Di Lorenzo e all’assessore Mimmo De Maio. «Come Comune di Salerno abbiamo chiesto ai committenti di voler organizzare un incontro aperto ai cittadini proprio per discutere le specifiche del progetto. Si tratta di un’opera che ha molti spunti sociali, con sale per laboratori, luoghi di aggregazione sociale e spazi per svariate attività. Sono state ascoltate e valutate le opinioni di tutti per poter procedere al meglio, nel bene della collettività e del territorio – ha spiegato il primo cittadino -. Spero che questo dibattito sia stato costruttivo e appassionato. È stato importante comprendere quanti molti di voi intendano riconoscersi in modo identitario in questa chiesa. Tutti gli interventi sono stati utili e il consiglio comunale, prima di fare le sue considerazioni, ne terrà conto. Appena si convocherà il consiglio comunale si metterà all’ordine del giorno la questione trattata. Speriamo che la decisione sia la più condivisa possibile».
Sulla questione si è espresso anche Claudio Tringali, giudice e già vice presidente vicario della Corte d’Appello di Salerno, che da tempo ha mostrato la sua vicinanza agli attivisti del comitato “Save Galiziano” che si stanno opponendo sulla questione: Tringali, sui social, ha espresso la sua amarezza per quanto accaduto nel corso dell’incontro. «L’assemblea ha confermato il clima di intolleranza, incivile violenza verbale, insulti e delegittimazione di chi non era dalla parte loro. Sono state organizzate vere e proprie truppe cammellate che hanno aggredito verbalmente chi interveniva in difesa del Parco. Zero in democrazia e civiltà: questo meritano queste persone e chi le ha organizzate e dirette convincendole addirittura che si votava pro o contro la Chiesa al fine di farli venire alla riunione. Onore ai ragazzi che coraggiosamente hanno preso la parola in quel calderone di fanatismo intollerante».
Gli attivisti del comitato “Save Galiziano”, sempre tramite i social, hanno diffuso il loro pensiero: «Non siamo contro le persone. Non siamo contro chi ha un pensiero diverso dal nostro. All’incontro di ieri, dove è stato presentato il progetto della nuova costruzione, volevamo solo interloquire con chi poteva rispondere in maniera tecnica ed ufficiale alle nostre lecite domande e alle nostre perplessità. Non è stato possibile parlare in maniera democratica, pacifica e serena, nonostante i toni pacati di chi ha preso parola per la salvaguardia del verde del Parco. Abbiamo vissuto attimi di poca educazione e scene di violenza verbale. Le minacce, gli insulti e i toni alterati di chi vuole la costruzione del complesso religioso all’interno del Parco non cambieranno il nostro pensiero. Siamo dispiaciuti, rattristati e vergognati per quello a cui abbiamo tristemente assistito ieri».