Il lungomare di Salerno in mano agli spacciatori. La conferma è arrivata dall’operazione effettuata questa mattina dagli agenti della Squadra Mobile che ha smantellato la rete di pusher stranieri che agiva da tempo sul “salotto buono” della città d’Arechi (clicca qui per i dettagli). Un fenomeno noto da tempo che aveva portato le forze dell’ordine ad effettuare ormai da mesi e a cadenza ritmica arresti in flagranza di reato di alcuni spacciatori. La maxi-operazione delle ultime ore è stata effettuata anche grazie all’utilizzo dell’arresto in differita. «Questo tipo di misura è stata attuata per la prima volta per contrastare il fenomeno del microspaccio. La Procura di Salerno ha utilizzato l’arresto ritardato in tante altre occasioni: il più classico degli esempi è quando dopo un’intercettazione si verifica la possibilità di compiere l’arresto in flagranza di reato. Il ritardato arresto è stato programmato e attuato secondo le finalità previste normative per acquisire maggiori elementi», è stato sottolineato nel corso della conferenza stampa tenuta questa mattina in Procura dal procuratore aggiunto Luca Masini. Prima di entrare nel dettaglio dell’operazione. «Nel tempo abbiamo spesso bloccato gli acquirenti ma già sapevamo come, quando e chi aveva ceduto le sostanze stupefacenti. Quest’attività di polizia giudiziaria nasce non solo dal numero degli arresti in flagranza fatti praticamente tutti i giorni ma anche dopo le tantissime segnalazioni dei cittadini che passeggiando notavano questi movimenti strani compiuti anche davanti ai bambini». Chiara anche la divisione delle “zone” del lungomare. «Sono state identificate più aree di spaccio, chi attuava queste condotte non sospettava nulla delle nostre indagini che, in ogni caso, restano aperte. Vogliamo capire se dietro questa rete di pusher ci siano complici e soprattutto fornitori».

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