Il Consiglio di Stato dà ragione agli insegnanti precari. L’accesso al Concorso 2018 per la scuola secondaria di primo e secondo grado è consentito anche ai docenti che hanno 36 mesi di servizio, adeguandosi così alle pronunce della Corte di giustizia dell’Unione europea. Il provvedimento di Palazzo Spada riconosce le ragioni, a seguito dell’azione giudiziaria intrapresa, di circa 3mila persone ricorrenti, patrocinate dagli avvocati Aldo Esposito e Ciro Santonicola del Foro di Torre Annunziata, esperti di diritto scolastico, e dall’avvocato Antonio Salerno, cassazionista ed amministrativista salernitano.

A seguito di questa mobilitazione partita dalla Campania, grazie agli esiti cautelari di ben 14 ricorsi amministrativi, i docenti prima citati potranno partecipare al Concorso riservato, che consiste in un semplice “colloquio orale non selettivo” ed è funzionale alle prossime immissioni in ruolo.

Le categorie d’insegnanti precari, provenienti da tutta Italia e beneficiari dei provvedimenti resi dalla sezione VI del Consiglio di Stato, inizialmente esclusi e ora riammessi grazie al lavoro dei propri legali, sono le seguenti: docenti con almeno tre anni di servizio curriculare, presso scuole statali o paritarie (180 giorni per tre annualità) in qualunque momento maturati; docenti con almeno tre anni di servizio sul sostegno (180 giorni per 3 annualità) presso scuole statali o paritarie, in qualunque momento maturati; docenti con servizio sul sostegno anche inferiore alle tre annualità; Itp (insegnanti tecnico pratici); dottori di ricerca; docenti sulla classe di insegnamento A023 (italiano l2); docenti Afam (conservatorio o belle arti, vecchio e nuovo ordinamento; licei musicali e con accantonamento posti); docenti abilitati/Ndi all’estero; Isef.

«Siamo molto contenti di quest’importante risultato ottenuto, sia pur parziale, avendo creduto fin dall’inizio in questo contenzioso e nel diritto dei docenti non abilitati ma con “servizio”, precari storici, ad ottenere il riconoscimento dell’attività prestata ben oltre il limite dei 36 mesi. E sulla questione siamo in attesa di riscontro sulla procedura di infrazione promossa in Commissione Europea», il commento dell’avvocato Antonio Salerno, che assieme ai colleghi Esposito e Santonicola ha condotto questa battaglia a lieto fine per 3mila docenti ancora in cerca della propria serenità e stabilità lavorativa nel mondo della scuola.

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