di STEFANO MASUCCI 

«Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova». O almeno questa è la speranza in casa Salernitana, che ha fatto registrare la miglior partenza in B dell’era Lotito, sfatando il tabù della terza giornata. Prima della quarta apparizione nel campionato cadetto, mai il club di proprietà dell’imprenditore capitolino e del cognato e socio Marco Mezzaroma era stato in grado di conquistare 5 punti dopo tre 3 turni, anzi.

Dopo una partenza incoraggiante, infatti, era arrivato sempre, puntuale, il primo capitombolo stagionale. Circostanza verificatasi per la prima volta nel settembre del 2015, quando dopo l’esordio da urlo con l’Avellino (3-1 all’Arechi), la formazione di Vincenzo Torrente strappò un buon pari a Brescia per poi cadere tra le mura interne contro lo Spezia chiudendo il mini-ciclo a 4 punti. Ko maturato anche nella stagione successiva (2016-2017), quando la truppa affidata a Giuseppe Sannino, dopo due pareggi contro Spezia e Verona, venne sconfitta di misura al Piola di Novara rinviando la prima vittoria in campionato. “Appena” due punti anche lo scorso anno, quando la Salernitana guidata da Alberto Bollini fece registrare il segno X con Venezia e Ternana, prima della sconfitta esterna contro il Carpi.

Può sorridere invece Stefano Colantuono, anche vedendo la sorte che toccò ai suoi tre predecessori, e godersi il largo successo ai danni del Padova. Successo che non ha il sapore della liberazione (contro Palermo e Lecce non era mica tutto da buttare), ma rappresenta un’ottima iniezione di fiducia per il prosieguo del campionato appena iniziato. Non è una partenza da record, ma è la migliore della Salernitana targata Lotito in serie B, e il tecnico ex Atalanta spera di continuare sulla strada iniziata a tracciare ieri all’Arechi, magari già a partire dal derby di venerdì con il Benevento. Perché sfatare tabù è un conto, lottare per qualcosa di concreto potrebbe essere tutt’altro…