«Ma tu lo sai chi sono io?». Era domanda per ricordare l’appartenenza, «anche familiare» allo storico clan Maiale e per intimorire il titolare del bar a cui era stato sottratto l’incasso di una slot machine. Un episodio ricostruito dai carabinieri della compagnia di Eboli che, guidati dal capitano Luca Geminale, hanno tratto in arresto due persone, una finita in carcere e un’altra – il convivente della figlia – ai domiciliari.
I due sono ritenuti responsabili di furto aggravato in concorso, anche con altre due persone attualmente denunciate a piede libero, perché si sarebbero impossessati dell’incasso giornaliero (circa 3150 euro) di una slot machine posizionata in un bar di Santa Cecilia di Eboli. Uno dei due uomini colpiti dalla misura cautelare, è stato trovato in possesso di uno strumento in ferro, idoneo ad aprire e forzare la gettoniera delle slot machine.
I due indagati, successivamente al furto, avevano minacciato il titolare del bar di danni gravi, qualora avesse chiamato i carabinieri. In particolare uno dei due con la frase «Ma tu lo sai chi sono io?» ricordava la loro appartenenza allo storico clan Maiale. La minaccia, dunque, è aggravata dal metodo di stampo camorristico.