francesco raiola

Sette anni possono passare in un soffio. Non per chi come Francesco Raiola li ha vissuti con un macigno sullo stomaco che ha trasformato la sua esistenza in un calvario che sembrava non avere fine. Incubo terminato questa mattina quando la commissione medica gli ha dato l’idoneità al servizio militare, restituendogli quella divisa che aveva perso nel 2011 per un arresto poi rivelatosi ingiusto. «Sono felice di poter tornare a servire lo Stato – ha affermato -. Ringrazio le forze politiche e le istituzioni che si sono interessate alla mia storia. In particolare Francesca Scopelliti, Salvatore Rullo e Domenico Leggiero, oltre ai parlamentari Tatiana Basilio, Rosa Calipari, Giuseppe Esposito e Giovanna Petrenga. Un grazie particolare va ai vertici del Ministero della Difesa, al generale del corpo d’armata Paolo Geronetta e al sottocapo di Stato maggiore, generale del corpo d’armata Claudio Mora per la vicinanza mostratami».

Il soldato 37enne, originario di Scafati ma residente a Castel San Giorgio, da domani rientrerà in servizio a Barletta, città che aveva dovuto lasciare sette anni fa per un’inchiesta della Procura di Torre Annunziata per traffico di sostanze stupefacenti. Raiola finì prima in carcere a Santa Maria Capua Vetere e poi agli arresti domiciliari. Ma soprattutto perse il lavoro a cui aveva dedicato gran parte della sua vita. Un macigno con cui ha dovuto convivere per anni. Pur essendo riuscito a dimostrare la propria estraneità (fu prosciolto dal gup del Tribunale di Nocera Inferiore), il 37enne salernitano ha dovuto combattere per ottenere il reintegro nell’Esercito. Una battaglia interminabile e durante la quale Francesco ha chiesto aiuto anche al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella affinché potesse interessarsi alla sua storia. Ma proprio quando la strada sembrava essere ancora in salita, Raiola ha trovato l’appiglio che gli ha permesso di tornare a sperare. Nel decreto legislativo per il riordino delle carriere militari, infatti, è stata inserita una norma che prevede il reintegro per chi è stato vittima di errori giudiziari. Una nuova speranza coltivata per mesi. Fino a questa mattina, quando la commissione medica lo ha giudicato idoneo a svolgere il servizio militare. Da domani la sua carriera ripartirà dall’82esimo Reggimento Fanteria “Torino” di Barletta, lì dove la sua vita si era fermata sette anni fa.

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