di FILIPPO NOTARI
I segni d’un calvario lungo sette anni non potranno mai essere del tutto cancellati. Ma oggi Francesco Raiola ha – in parte – chiuso quel conto con il destino che lo perseguitava dal 2011. Il militare originario di Scafati e residente a Castel San Giorgio, dopo esser stato reintegrato nell’Esercito (clicca qui per leggere l’articolo), stamane è stato ricevuto a Roma dal ministro della Difesa, Elisabetta Trenta. «In molti di voi conosceranno la sua storia: costretto a vivere un calvario per sette anni dopo essere stato coinvolto per errore in un’inchiesta giudiziaria», ha ricordato sul suo profilo Facebook la responsabile del dicastero che si occupa (anche) delle forze armate.
«Nei giorni scorsi, dopo tanta fatica, è stato reintegrato nell’Esercito e oggi l’ho ricevuto per esprimergli personalmente tutta la mia soddisfazione», ha proseguito il ministro Trenta che ha anche pubblicato una foto dell’incontro dopo che nei giorni scorsi aveva già espresso la sua felicità per il ritorno in caserma del soldato salernitano. «Nei suoi occhi ho visto un amore e una lealtà verso le Forze Armate che deve essere di esempio. Francesco non ha mai mollato, anzi, ci ha creduto fino alla fine e questo gli fa onore. Gli mando un altro abbraccio, anche al papà, che oggi era presente e che lo ha supportato nei momenti più difficili. Una vero Paese non lascia mai soli i suoi militari! Viva le Forze Armate! Viva l’Italia!».
Francesco Raiola ha partecipato con grande commozione all’incontro. E in questo giorno di rinascita ha scelto di avere al suo fianco il padre Vincenzo. Un “pilastro” che lo ha affiancato in questi anni terribili, indicandogli con fiducia la strada in fondo a quel tunnel che sembrava non avere fine. E che, invece, da qualche giorno ha (ri)condotto il soldato Raiola alla porta d’ingresso della sua nuova-vecchia vita.