di SABATO ROMEO

Un anno ricco di emozioni, speranze ma anche delusioni. Riviviamo insieme tutto ciò che è stato il 2018 della Salernitana raccontando mese per mese ciò che è successo intorno al mondo granata.

GENNAIO – L’anno granata si apre con la squadra in ritiro a Cascia. Dal mercato arriva il primo rinforzo: si tratta di Simone Palombi, pronto a rimpolpare la batteria d’attaccanti in attesa dell’addio di Rodriguez. Colantuono avalla le cessioni di Gatto all’Entella e di Cicerelli al Pordenone e prenota per l’estate Bellomo, in scadenza con l’Alessandria e ceduto per sei mesi alla Sambenedettese. Dal club piemontese arriva Casasola, esterno argentino molto duttile. Il tutto mentre divampa il caso Bernardini: il rinnovo trovato in estate tarda ad essere ratificato con l’entourage del calciatore che sbatte la porta e minaccia l’addio. Fabiani replica duro: “Alessandro si ricordi chi ha creduto in lui” mentre il difensore di Domodossola si avvicina al Novara a parametro zero. Al debutto la Salernitana supera soffrendo il Venezia 3-2. Colantuono chiede di sfoltire la rosa e viene accontentato con le cessioni di Rizzo (al Catania) e Kadi (all’Alessandria). Con la Ternana finisce 2-2 con l’ex Montalto che stoppa in extremis i granata con Colantuono che schiuma rabbia: “Manca carattere”. Il mercato si conclude con l’arrivo di Salvatore Monaco e gli addii di Alex (alla Pro Vercelli), Perico (al Livorno) e Rodriguez (all’Empoli). La ricerca di un centrocampista (Memushaj) si spegne con un clamoroso nulla di fatto.

FEBBRAIO – Il mercato lascia strascichi: all’Arechi contro il Carpi, il minimo storico di spettatori permette agli emiliani di strappare i tre punti (1-2). Colantuono striglia: “Bisognava impegnarsi per perdere questa sfida”, Fabiani rincara la dose: “Squadra che non segna, l’allenatore non ha colpe”. L’emergenza a centrocampo viene spenta con l’arrivo di Akpa Akpro, mediano ivoriano fermo da tempo ma con un curriculum di tutto rispetto. Colantuono incamera ma non festeggia (“Sarei un cretino se fossi contento di questo mercato”) e a Pescara perde ancora (1-0) con la classifica che inizia seriamente a far paura. Il tecnico perde anche Rossi ed Odjer per infortunio e nello scontro diretto con la Pro Vercelli arriva uno scialbo 0-0 che fa perdere la pazienza all’Arechi. Lotito spacca l’ambiente: “Tifosi come San Matteo, pronto a togliere il disturbo”, prima del tentativo di retromarcia: “Messaggio rivolto ai tifosi da divano e non allo zoccolo duro”. La piazza però si unisce nel contestare l’imprenditore romano che deve incassare anche il pesantissimo ko di La Spezia (3-0) che fa precipitare i granata. La squadra si chiude in un silenzio stampa che non porta frutti: all’Arechi il Parma passa di misura facendo esplodere la contestazione dei tifosi. Colantuono valuta le dimissioni ma la società tiene duro e lo fa ritornare sui suoi passi.

MARZO – La svolta arriva ad Ascoli: Bocalon si rende protagonista dell’1-3 che salva Colantuono e ridà entusiasmo. Il derby con l’Avellino sancisce la tregua con l’Arechi: Kiyine e Sprocati matano i lupi e regalano il secondo successo su due con i cugini irpini. La Salernitana ritrova sicurezza e compattezza, strappando un punto dal campo del quotatissimo Frosinone salvato da un super Radunovic (0-0). Mezzaroma chiede “testa bassa e pedalare” e la squadra in campo lo segue: all’Arechi il Novara viene superato per  1-0 con il gol decisivo di Tuia. Ad Empoli però i granata sono costretti a fermarsi, stesi per 2-0 dalla doppietta dell’ex Rodriguez.

(SEGUE IL RACCONTO DA APRILE A GIUGNO)

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