di SABATO ROMEO

Un anno ricco di emozioni, speranze ma anche delusioni. Riviviamo insieme tutto ciò che è stato il 2018 della Salernitana raccontando mese per mese ciò che è successo intorno al mondo granata.

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APRILE – A Bari la Salernitana certifica le sue ambizioni di playoff rimontando il Bari grazie al solito Tuia (1-1). Sette giorni dopo all’Arechi ci vuole una prodezza di Rosina per riprendere il Cesena (1-1) che lascia l’amaro in bocca e porta Claudio Lotito a gettare nuova benzina sul fuoco nella querelle con i tifosi: “Come si fa ad andare in serie A con seimila spettatori? Se vogliono sognare siamo pronti ad andare via”. In gamba tesa interviene anche il sindaco Napoli: “Salernitana è un bene della città non di Lotito”, mentre i granata vengono stoppati a Cremona (1-1) dopo l’illusorio vantaggio di Minala e il rigore fallito da Kiyine. Lotito fa marcia indietro: “Nessuno può vietare la serie A”, ma col Cittadella la Curva Sud sciopera per quindici minuti contro il co-patron romano. I veneti passeggiano all’Arechi (1-3) e i tifosi granata esplodono di rabbia sia nel prepartita che subito dopo il triplice fischio finale, con Lotito direttore d’orchestra sul tormentone “Salerno non è la Lazio”. Con il Brescia arriva il poker che vale la salvezza ma la frattura tra tifosi e proprietà riecheggia prepotente. Intanto la dirigenza granata getta le basi per trasformare il Mary Rosy nella nuova casa base della Salernitana con un progetto a lunga gittata.

MAGGIO – Lotito tende la mano e segue la Salernitana nella trasferta di Perugia (1-1 con Rosina gol). Il ds Fabiani difende la società: “Chi crede che questa società non voglia la serie A cova solo odio” ma dopo il pari con l’Entella (1-1), Lotito prova a rompere l’assedio nei suoi confronti chiedendo la parola sotto la curva Sud. Il discorso dura pochi minuti, con l’imprenditore romano che lascia il microfono e va via tra gli insulti del cuore pulsante granata. E’ la fotografia della rottura mentre il ds Fabiani conferma: “Rimarrò anche il prossimo anno” mettendo a segno a sorpresa il rinnovo di Alessandro Bernardini dopo le frizioni dello scorso gennaio. Il campionato si chiude con le sconfitte di Foggia (0-1) e con il Palermo all’Arechi (0-2). Intanto la società inizia a piazzare i primi colpi: dalla serie D arriva Volpicelli mentre Fabiani stringe per Montalto. Mezzaroma rilancia: “Ripartiremo da Colantuono inserendo tanti giovani” mentre la società ufficializza il ritiro a Rivisondoli.

GIUGNO – La Salernitana conferma la sua fiducia a Colantuono proponendo un rinnovo fino al 2020. Intanto c’è da registrare l’addio di Tuia, promesso sposo del Benevento a parametro zero, e quello di Sprocati, nuovo calciatore della Lazio. Si inizia a pensare al Centenario con Mezzaroma che in Comune svela: “Sarà un anno importante, lavoreremo con le autorità per renderlo magnifico”. Il primo regalo lo annuncia Lotito: “Porterò la Nazionale all’Arechi”, mentre il 19 giugno il 99esimo compleanno viene festeggiato in un tripudio di colori con l’amichevole tra le vecchie glorie disputata sulla spiaggia di Santa Teresa in un pomeriggio che commuove anche Colantuono: “Non ho mai visto tanta passione ed identità in una squadra di calcio”. Blindato Akpa Akpro, Fabiani stringe per Jallow e Palumbo.

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