di STEFANO MASUCCI
Due colpi e (almeno) altrettanti rimpianti. Il mercato della Salernitana si chiude senza il doppio arrivo sponda Parma, che aveva dato l’ok alla società granata per gli arrivi all’ombra dell’Arechi di Jacopo Dezi e Fabio Ceravolo. Entrambi, non senza un pizzico di ostruzionismo, hanno però deciso di rimanere in Emilia, forti dei loro (ricchi) contratti correndo il rischio di rimanere fuori rosa. Il ds Fabiani si deve così “accontentare” di Emanuele Calaiò, 36enne rientrato dopo la squalifica di cinque mesi, e Walter Lopez, arrivato sponda Terni, cui la Salernitana ha girato in prestito Luca Castiglia. Ai saluti Gigi Vitale, passato al Verona a titolo definitivo, e Bocalon, di fatto il capocannoniere della squadra con le sue 5 reti (alle quali si aggiungono 2 centri in Coppa Italia), che è un nuovo calciatore del Venezia, dove troverà il suo ex compagno in granata Alessandro Rossi. La cifra dell’affare dovrebbe aggirarsi intorno ai 300mila euro. Kalombo, rientrato dal prestito alla Pro Piacenza, è stato girato al Rimini.
Presente e futuro
La società ha pensato anche all’immediato futuro, riscattando dal Chievo Verona il cartellino di Lamin Jallow, che ha firmato un contratto con l’ippocampo fino al 2023. Una scommessa sul gambiano, dal quale la società in primis e il tecnico Gregucci poi, si aspettano un’inversione di tendenza in termini di rendimento e gol. Casasola è un nuovo giocatore della Lazio, ma il laterale argentino si unirà alla compagine biancoceleste a partire dalla prossima stagione, che l’eroe del Barbera chiuderà all’ombra dell’Arechi.
Rivoluzione a metà
Rivoluzione doveva essere, almeno sulla carta. La Salernitana si è scontrata con i due no perentori di Dezi e Ceravolo, colpi che forse avrebbero di fatto rialzato le ambizioni della formazione di Gregucci, e si consola con Calaiò, che sostituisce Bocalon, di fatto l’unico attaccante che aveva mercato. Un “sacrificio” fatto per monetizzare e libare un posto in avanti, dove rimangono oltre a Jallow, Djuric e Vuletich, non poca roba (dal punto di vista numerico) per l’attuale sistema di gioco, il 3-4-2-1, varato dal tecnico tarantino nelle ultime uscite. In mediana il trainer si aspettava sicuramente qualcosa in più, ma dovrà accontentarsi di Minala, arrivato nelle scorse settimane. L’arrivo del camerunese è stato accolto con piacere anche in virtù della sua storica rete al Partenio, ma il mediano di proprietà della Lazio dovrà sudare e parecchio per trovare la condizione e rendersi nuovamente elemento utile alla squadra, vista anche la lunga inattività prima del suo terzo ritorno in granata. Lopez, per stessa ammissione di Fabiani, è in avanti con l’età, ma rappresenta secondo il dirigente romano, il meglio che c’era sul mercato. Dovrebbe portare maggiore solidità in fase difensiva sulla corsia mancina (si giocherà il posto con Memolla), al posto di Vitale, desideroso di cambiare aria dopo una mezza stagione costellata da troppi alti e bassi, oltre ai soliti rivedibili svarioni in fase di non possesso.
Ora non resta che resettare tutto, si andrà avanti così fino al termine della stagione, che la Salernitana vorrebbe rendere più lunga partecipando ai playoff, obiettivo dichiarato dalla dirigenza al termine del calciomercato. Per arrivarci serviranno senza dubbio i gol di Calaiò, la sua malizia sotto porta, a dispetto di una carta d’identità non più verdissima, l’affidabilità di un elemento esperto come Lopez sulla corsia di competenza, e la crescita globale di tutto il gruppo rimasto in granata, Jallow su tutti, rinfrancato dal rinnovo fino al 2023. Solo così il tecnico Gregucci potrà provare a sopperire alle carenze del centrocampo (era lecito aspettarsi qualcosa di più in mediana) e fare di necessità virtù, regalando la prima post-season dell’era Lotito-Mezzaroma al pubblico di Salerno.