di STEFANO MASUCCI

Secondo successo esterno quello di sabato pomeriggio al Del Duca per la Salernitana di Angelo Gregucci. La media della truppa granata in trasferta da quando il tecnico tarantino è subentrato a Stefano Colantuono è da capogiro. Due vittorie e due pareggi in quattro gare, otto punti conquistati e la media di due punti a partita. Rendimento che cozza e non poco con l’andamento tra le mura amiche, dove la Salernitana non trova il successo dal 23 dicembre, quando un gol di Vitale allo scadere (che venerdì sarà proprio avversario della Salernitana con la maglia del Verona), regalò un successo ormai insperato sul Foggia.

Ora, per continuare a inseguire il treno playoff, l’ostica trasferta, la seconda consecutiva, sul terreno del Bentegodi, dove la Salernitana non colleziona punti da ben 14 anni. Tante le sconfitte cocenti, su tutte la gara di andata della finale playoff del giugno 2011, quando due rigori realizzati da Ferrari mandarono ko la formazione allenata da Breda, che al ritorno non riuscì a ribaltare il doppio svantaggio. L’ultimo risultato positivo in terra scaligera risale al maggio del 2005, quando l’undici allenato proprio da Gregucci conquistò un punto pesantissimo per la salvezza. Curiosità: il gol dei padroni di casa, (la gara fu disputata a porte chiuse), fu siglato da un giovanissimo Alessandro Rosina, cui seguì la rete del pareggio di Raffaele Rubino.

Il successo nella città di Romeo e Giulietta, invece, manca addirittura dalla stagione ’97-’98, quella della promozione in serie A della squadra allenata da Delio Rossi. A siglare le reti del successo Renato Greco e Vaclav Kolousek. La speranza è quella che dopo il blitz di Ascoli, Calaiò e compagni possano ritrovare il sorriso anche in terra veneta…

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