di DARIO CIOFFI

Niente di nuovo sotto il sole. E però una pena infinita. È domenica pomeriggio. Di febbraio, certo, ma a gettar un occhio verso il mare, che si specchia nel cielo azzurro, quasi ti vien voglia. Almeno di guardarlo, contemplarlo, magari fotografarlo, senza neppure l’ossessione (ch’è poi “successo garantito”) d’una pioggia di like che ne scaturirà. Eppure, lungo la Costa Sud di Salerno, c’è una maledizione che rompe ogni incanto. Da Salerno a Foce Sele di Capaccio percorrendo i territori comunali del capoluogo, di Pontecagnano Faiano, Battipaglia ed Eboli, è un viaggio nel degrado che mette tanta tristezza.

Benvenuti in Litoranea, sulla strada provinciale in cui la prostituzione s’è auto-proclamata libera e legale, l’immondizia si getta ovunque (e a qualsiasi ora) e a passeggiare su qualche raro tratto pedonale ci vuole (tanto) coraggio per l’umanità che lo popola. E non è un problema di nazionalità né di colore, semplicemente d’anarchia. Che regna sovrana. Ai lati della carreggiata c’è un’improvvisata isola ecologica, qualche centinaia di metri e ne spunta un’altra, poi un’altra ancora.

Donne e ragazzine si vendono a poche decine di euro. Accade ogni sera anche a Salerno, in zona stadio Arechi, dove le retate anti-lucciole ebbero eco nazionale negli anni scorsi. Adesso è tutto come prima. Qualche inchiesta della magistratura, non molto tempo fa, ha raccontato una tratta di schiave, storie raccapriccianti di degrado, violenza, prevaricazione e sfruttamento. E lungo la Costa, viaggiando verso Sud, è sempre peggio. Pure in pieno giorno.

Dalle traverse sbucano improbabili mezzi a due ruote senza targhe (chiedere i caschi sarebbe davvero troppo), in alcuni tratti del litorale di Pontecagnano hanno piazzato qualche palma, carina, però le panchine vista mare “occupate” sconsigliano relax e selfie. È una terra di nessuno, e non soltanto per modo di dire. Da dire, poi, ci sarebbe del – sempre in voga – paragone con Rimini, Riccione e Misano, dell’eterno modello romagnolo ammirato e mai (neppure) avvicinato, un po’ come quello inglese nel calcio che spunta fuori dopo ogni incidente, con o senza tragedia.

C’è un’altra estate alle porte. Con le (solite) immancabili speranze di boom turistico. Lucciole e monnezza, in Litoranea, sono già pronte…

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