di DARIO CIOFFI
È un po’ come la storia d’un “Ragazzo della via Gluck” al contrario. Invece che “una città là dove c’era l’erba”, al liceo Severi ora c’è l’erbetta sintetica dove una volta c’era soltanto asfalto. Il sole bacia le cose belle, e quello che in un giovedì mattina di febbraio “battezza” il nuovo campo polifunzionale della storica scuola della zona orientale di Salerno dà il calore giusto. Il resto lo fa l’entusiasmo degli studenti che circondano il rettangolo di gioco del primo liceo a indirizzo sportivo della città.
Accanto, prossima ormai a festeggiare i tre lustri dall’inaugurazione, c’è la palestra intitolata a Paolo Masullo, memoria sempre viva d’un ragazzo che guidò le mobilitazioni studentesche affinché l’istituto avesse i giusti spazi per l’educazione fisica. Quella, comunque, al Severi non è mai mancata, pure se toccava arrangiarsi in aule di fortuna o sull’asfalto, appunto, e il team di docenti capeggiato dalle prof Maria Bruna Ugatti, Lella Lembo e Marcella Vernaglia Lombardi è stato testimone e protagonista di questa svolta consumatasi negli anni.
È un giorno speciale, allora. E raduna al Severi un bel po’ d’autorità. Al taglio del nastro, al fianco della dirigente scolastica Barbara Figliolia, non mancano – tra gli altri – il sindaco di Salerno, Enzo Napoli, l’assessore comunale allo sport Angelo Caramanno, il componente della Giunta nazionale del Coni, Nello Talento, il presidente della Provincia, Michele Strianese, il consigliere regionale Enzo Maraio e una delegazione della Salernitana con il team manager Salvatore Avallone e i calciatori Romano Perticone e Jean Daniel Akpa Akpro. Sono loro a dare l’ideale calcio d’inizio d’una festa proseguita con la partita che oppone gli studenti agli insegnanti guidati dal professor Peppe Marseglia e “rinforzati” dalla chioccia Rosario Siniscalchi.
Gol, divertimento e tifo da stadio. Bastano un campo, due porte e un pallone…