“Che bello è…” il coro dell’Arechi che accompagna gli ultimi minuti di Salernitana-Cremonese, match che ha permesso agli uomini di Gregucci di sfatare il tabù casalingo e ritrovare i tre punti fra le mura amiche a distanza da due mesi dal successo sul Foggia. Le parole del ritornello della canzone che accompagnò l’ultima promozione in B con Menichini in panchina, però, vengono “personalizzate” per puntare il dito contro il co-patron Lotito. Nonostante la vittoria e i playoff ritrovati (forse solo per qualche ora) a distanza di tante settimane, i tifosi continuano a far sentire il proprio malumore verso la proprietà e l’andamento altalenante di una squadra che, però, è ancora in lotta per arrivare conquistare l’obiettivo stagionale.

E’ l’epilogo di un match che la Salernitana gioca… da sola. I 6.601 spettatori della sfida con i lombardi, infatti, rappresentano il minimo stagionale sugli spalti dell’Arechi, facendo registrare numeri che non si vedevano da tempo e avvicinando il record negativo in cadetteria della “nuova era”, risalente al match della scorsa stagione con il Parma (5.826 spettatori). Il turno infrasettimanale, l’orario “scomodo” e anche il freddo pungente spinge in tanti a non seguire il match e restare a casa nel giorno in cui i granata conquistano il settimo successo interno in campionato.

“Pochi ma buoni”, recita un vecchio adagio. Lo zoccolo duro e gli ultras della Curva Sud spingono la squadra per l’intero match, anche in primo tempo da sbadigli in cui compare anche uno striscione in ricordo di Alessandro. Piove qualche fischio dagli spaltiall’intervallo: la scossa per una squadra che nella ripresa si sveglia trovando il vantaggio con Minala (l’intera squadra festeggia il vantaggio correndo in panchina ad abbracciare il team managere Avallone) e poi raddoppiando con Jallow, reti che fanno esplodere i supporters sugli spalti facendo ritrovare il sorriso dopo due mesi di amarezze nei match interni. Al fischio finale, poi, ci sono soltanto applausi per una squadra che con questo successo potrà davvero sperare di poter agguantare ancora il sogno playoff.

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