Alzi la mano chi, soltanto un paio di mesi fa, l’avrebbe eletto a “elemento chiave” delle speranze playoff della Salernitana. Lamin Jallow, il colpo estivo dell’attacco della Salernitana, c’ha messo del suo per non farsi apprezzare dai tifosi granata nel girone d’andata. Un solo gol, decisivo per il successo all’Arechi con il Verona, e tante prestazioni opache, al limite dell’irritante: è la sintesi del rendimento dell’attaccante gambiano nella prima parte di stagione, un percorso che a tanti aveva fatto storcere il naso ricordando anche con un sorriso le varie peripezie affrontate dalla punta africana per giungere in granata. Il tira e molla sull’accordo e la questione passaporto (motivo che aveva rinviato più volte il suo approdo in città) hanno caratterizzato la telenovela estiva della sessione dei trasferimenti dell’ippocampo, il tutto condito con i suoi video social degli allenamenti in spiaggia che avevano strappato sorrisi ma pure creato qualche dubbio sull’utilità dell’operazione effettuata ad agosto dalla società.
Adesso, però, tutto sembra essere soltanto un (brutto) ricordo. Dando il via a una “redenzione” che rende Jallow elemento imprescindibile dell’undici allenato da Gregucci. Riscatto, ruolo, reti: la formula magica della rinascita dell’ex Cesena è in tre “R”. La scintilla si è sprigionata lo scorso 31 gennaio, nell’ultimo giorno della sessione invernale dei trasfertimenti, quando la Salernitana ha riscattato definitivamente dal Chievo il cartellino del calciatore. Un’assunzione di responsabilità (sia del club che dell’atleta) per il calciatore che già in estate aveva chiesto con forza – tramite il suo agente Luigi Sorrentino – l’acquisto a titolo definitivo per sentirsi “importante” e sposare in pieno il progetto di un club che ha creduto fortemente sulle sue qualità.
Al resto, poi, c’ha pensato Gregucci. Il trainer di San Giorgio Ionico è tornato sui suoi passi e dopo averlo schierato da unico riferimento offensivo nelle sue prime uscite con il 3-4-2-1 – gare in cui le prestazioni di Jallow raramente hanno raggiunto la sufficienza -, ha compreso la necessità di affiancargli un’altra punta. L’arrivo di Calaiò in granata ha facilitato tutto, consentendo così al gambiano di far vedere le sue qualità: la doppietta realizzata ad Ascoli il primo passo di questo processo di “rinascita”, suggellato poi dalla buona gara offerta al Bentegodi con il Verona (in tanti, infatti, hanno puntato il dito contro l’allenatore dopo la sua sostituzione all’ora di gioco) e soprattutto dalla rete del raddoppio di ieri all’Arechi con la Cremonese. Jallow è stato abile ad agganciare il lancio dalle retrovie di Migliorini, eludendo le marcature e facendo secco Agazzi sotto la Curva Nord per mettere a segno la sua quarta rete in campionato. La speranza dei tifosi della Salernitana, adesso, è che il processo di “redenzione” di Jallow continui e si trasformi in una bellissima favola…