Nel sentitissimo match di serie C andato in scena oggi al “Granillo”, c’è stato grande spettacolo sia in campo che sugli spalti. Dinanzi ad oltre 9mila spettatori, infatti, la squadra amaranto guidata da Drago ha avuto la meglio sui ben più quotati rossazzurri di Novellino, con un netto 3-0.

Reggina-Catania, però, è stata anche la sfida che ha di fatto riportato l’entusiasmo all’interno del tifo calabrese, dopo momenti tutt’altro che semplici. Nel novembre del 2017, infatti, la Curva Sud di Reggio Calabria dichiarava la sospensione delle attività (clicca qui per leggere l’articolo), per un’eccessiva repressione abbattutasi sugli ultras amaranto. Proprio in seguito alla sfida di un anno e mezzo fa col Catania, lo zoccolo duro del tifo reggino fu falcidiato da provvedimenti Daspo che costrinsero il direttivo della Curva Sud ad alzare bandiera bianca. “Non ci sono più le condizioni per proseguire, settore chiuso per repressione”, scrissero in una nota i responsabili del movimento ultras amaranto.

La pioggia di diffide che colpì la Curva della Reggina, arrivò dopo una scenografia contro gli acerrimi rivali catanesi che fece molto discutere. La rappresentazione dell’Etna in fiamme e lo striscione con su scritto “prima o poi la lava vi distrugge”, costò caro al tifo amaranto, che nonostante le precisazioni del day after non ricevette alcuno sconto. Si parlò di pura goliardia, da circoscrivere ai gradoni, e non di inneggiamento alla violenza o addirittura alla morte dei “rivali” siciliani. La decisione del Questore di Reggio, poi confermata anche dalla Cassazione, non subì modifiche e così in una Curva già decimata, con l’entusiasmo ridotto ai minimi storici per risultati sportivi tutt’altro che esaltanti, incominciò a regnare il silenzio per diversi mesi. Poi, un gruppo di ragazzi decise che era il momento di ripartire e sotto la sigla “Diffidati Liberi Reggio Calabria” si ricominciò a “movimentare” il settore storicamente più caldo del Granillo. La “rinascita” del tifo, è stata pure agevolata dalle grandi ambizioni del neo presidente Luca Gallo, imprenditore romano che ha riportato nell’ambiente amaranto una ventata d’ottimismo e di fiducia. Riacquisizione degli storici simboli, investimenti importanti nel mercato di gennaio e la promessa di tornare quanto prima nel calcio che conta. Parole abbinate a fatti concreti che hanno riacceso subito la passione in quel di Reggio Calabria.

Oggi, in una Curva gremita in ogni ordine di posto e ribollente di passione come gli anni d’oro dell’era Foti, in serie A, gli ultras della Reggina – “spalleggiati” inoltre da alcuni ultrà gemellati della Salernitana – hanno voluto rivolgere un pensiero proprio a quella partita che di fatto spense, un anno e mezzo fa, il tifo amaranto: “28/10/2017 Reggina-Catania: Goliardia e rivalità…non ucciderete mai la nostra mentalità ed il nostro vivere ultras. Tifo libero“, questo il contenuto dello striscione, su tre livelli, esposto nella Curva amaranto. Il ricordo di momento triste, dal quale però la tifoseria reggina ha saputo ripartire, ricreando aggregazione ed entusiasmo in uno stadio che ora attende soltanto di festeggiare qualcosa d’importante.

Notizie Simili

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *