di EDOARDO CIOFFI
Situazioni di classifica nettamente diverse ma malumori simili. Da Salerno a Verona, infatti, tiene banco la contestazione verso i vertici societari, rappresentati da Claudio Lotito e Maurizio Setti. I due multi-proprietari sono stati “bersaglio” di cori e striscioni al vetriolo che lo zoccolo duro del tifo scaligero e campano ha riservato loro nella serata di ieri.
“Forse chissà, succederà, canta con noi che Lotito se ne va”, è il refrain che ormai da qualche settimana riecheggia a Salerno, da quando gli ultras della Curva Sud Siberiano hanno fatto partire la contestazione nei confronti della società capitanata da Lotito. Anche dalla Curva Piscina di La Spezia, i 163 ultras granata presenti, compatti dietro lo striscione unico “Liberate la Salernitana”, hanno invitato l’imprenditore romano a togliere il disturbo, insieme al management, dopo l’ennesima stagione sportiva deludente. Una classifica che ora, a guardarla, fa ancor più paura di qualche settimana fa, con sullo sfondo lo spettro dei playout, distanti soltanto cinque punti.
Punti alla mano, se la passa sicuramente meglio l’Hellas Verona, che occupa la quarta posizione della graduatoria cadetta e può ancora sperare di raggiungere la promozione diretta in massima serie. Ieri sera, però, durante il big match di giornata tra i veneti di Fabio Grosso ed il Brescia, i tifosi gialloblu hanno “punzecchiato” il presidente Maurizio Setti, già da tempo inviso alla maggior parte della torcida scaligera. Nel mese di novembre, gli ultras del Verona decisero di disertare lo stadio (clicca qui per leggere l’articolo), in segno di protesta verso la presidenza gialloblu. Inoltre, da quando Setti ha rilevato anche il pacchetto azionario del Mantova, società militante in serie D, l’aria di contestazione verso l’imprenditore nativo di Carpi è aumentata a dismisura. Come Lotito, presidente della Lazio e copatron della Salernitana, anche Setti da qualche mese ha deciso di diventare multi-proprietario nel mondo del calcio. Lo scorso gennaio, i tifosi veronesi si resero protagonisti di un vero e proprio raid, raggiungendo la città di Mantova dove, dinanzi alla tribuna dello stadio “Martelli“, attaccarono uno striscione e diversi adesivi con su scritto “Setti buffone“. Dopo le parole del patron emiliano, che dichiarò di puntare sul progetto Verona e di vedere nel Mantova soltanto una società satellite dove far crescere talenti, Setti fu attaccato anche da parte del tifo virgiliano, non disposto a far da succursale ai rivali veneti. Qualche settimana più tardi, però, il patron emiliano raddrizzò il tiro, per evitare di inimicarsi anche la piazza lombarda, parlando di “splendida atmosfera a Mantova”. Così, gli ultras della Curva Sud del “Bentegodi” hanno esposto uno striscione riportante proprio il virgolettato di Maurizio Setti, invitandolo a scegliere soltanto Mantova. “Splendida atmosfera a Mantova…ecco il tuo habitat!“, questo il messaggio rivolto ieri sera al patron del Verona dai tifosi scaligeri, sempre più scontenti del suo operato e anche di quello dei collaboratori. Pure il ds Tony D’Amico, infatti, fu contestato qualche settimana fa dai tifosi veronesi che, malgrado un torneo cadetto competitivo che può ancora regalare qualcosa d’importante ai gialloblu, non hanno smesso di criticare le scelte societarie e pretendono rispetto e chiarezza per il futuro.