di VALENTINA BELLO
Una folla di studenti appassionati d’arte e moda hanno accolto all’Accademia di Belle Arti di Napoli, Maria Grazia Chiuri, direttore creativo di Christian Dior e Bianca Pucciarelli, in arte Tomaso Binga, artista salernitana, classe 1931, moglie e compagna di vita di Filiberto Menna, eminente critico d’arte contemporanea di Salerno. L’artista, con i suoi 88 anni che non dimostra affatto, è ancora una vivace testimone della cultura e dell’arte moderna, avendo vissuto in prima persona le correnti estetiche, letterarie e poetiche più rilevanti degli ultimi decenni. Ma sono soprattutto gli anni Settanta dell’emancipazione femminile e dei collettivi femministi, a dare voce alle ideologie di Tomaso Binga. Ed è proprio la sua arte provocatoria ed ironica a catturare l’attenzione del direttore artistico di casa Dior.
Così da un incontro fortuito a Roma, Maria Grazia Chiuri ha fortissimamente voluto una collaborazione con l’artista salernitana, tanto che una delle opere più celebri realizzate da Binga nel 1976, “Alfabeto poetico monumentale da Scrittura Vivente”, è diventata una macro installazione per la sfilata Dior Autunno Inverno 2019-20, tenutasi a Parigi lo scorso Febbraio. Dopo il grande successo della sfilata, la Chiuri ha voluto incontrare gli studenti dell’Accademia di Napoli. A presidiare la conferenza in Aula Magna, Giuseppe Gaeta direttore dell’Accademia, Angelo Vassallo coordinatore del corso fashion design e Lucia Masina docente di storia dell’arte. Gli studenti infervorati per la visita della Chiuri, hanno avuto modo di confrontarsi con il direttore creativo di Dior, ponendole innumerevoli domande, spaziando su vari argomenti tra cui il sopravvento dei social media nella società, l’impatto ambientale della plastica sul territorio e la parità dei sessi.
Quest’ultima si è mostrata molto disponibile, ma soprattutto materna nei confronti degli studenti affrontando tematiche spinose che attanagliano oggi il nostro Paese. Infatti, Maria Grazia Chiuri e Bianca Pucciarelli condividono un’idea comune riguardo le battaglie femministe e alcuni stereotipi che in Italia non sono stati ancora superati. A conclusione dell’incontro, affrontando l’interrogativo di una giovane studentessa sulla scelta tra famiglia e carriera, la Chiuri ha lasciato i ragazzi con una riflessione: «Le donne non devono rinunciare a nulla e allontanarsi dal luogo comune di dover prendersi cura degli altri prima che di se stesse, di base sia donne che uomini devono aver cura della propria identità perché è doveroso verso se stessi essere felici».