di EDOARDO CIOFFI
Ieri sera è andata in archivio la stagione di serie A 2018-19, che ha visto un susseguirsi di emozioni ed ha decretato importanti verdetti sia per la zona europea sia per la retrocessione.
Dietro alla Juventus campione d’Italia per l’ottavo anno consecutivo, diverse compagini si sono date battaglia sul rettangolo verde, emozionando i rispettivi tifosi per il raggiungimento degli obiettivi stagionali prefissati. Tuttavia, le proprietà sono state spesso bersagliate dai supporters e la serie A è uno dei campionati che in tal senso ha fatto registrare più “malumori”.
A Napoli, con il team azzurro che ha chiuso la stagione al secondo posto con 79 punti, il patron Aurelio De Laurentiis è stato continuamente “beccato”, soprattutto dagli ultras delle Curve partenopee. Un feeling mai sbocciato del tutto tra la proprietà ed il tifo organizzato, nonostante gli evidenti meriti dell’imprenditore romano nel risollevare le sorti calcistiche del club. Alla base delle contestazioni degli ultras, la mancanza di un progetto vincente, in grado di permettere al Napoli di alzare un trofeo. Un progetto che di anno in anno ha visto un progressivo miglioramento ma che, a detta di una parte del tifo, sembra essersi arrestato. “Stai vincendo solo tu”, è stato il coro intonato dagli ultras azzurri nei confronti di Adl, che ha spesso risposto alle critiche limitandosi a demonizzare il mondo delle Curve, per cui già in passato non aveva avuto parole tenere. “Lì non c’è il tifo sano, perciò vengo contestato. E’ un luogo dove avviene lo spaccio di droga”, chiosò De Laurentiis qualche settimana fa, nell’ambito del forum del Corriere dello Sport. Pochi giorni dopo, arrivò la pronta risposta delle Curve: la “A” gli dedicò uno striscione, giocando goliardicamente sulle sue dichiarazioni circa lo spaccio di sostanze illegali (“L’unica cosa stupefacente è avere un demente come presidente”), mentre gli Ultras72 della curva B pubblicarono un manifesto, nel quale spiegarono i motivi della contestazione al patron, “suggerendo” anche qualche iniziativa per migliorare il rapporto. Sviluppo del settore giovanile, creazione di un centro sportivo, politiche societarie tese a non danneggiare i tifosi, alcuni dei punti con cui gli ultrà azzurri hanno provato a far capire al patron quali fossero i problemi alla base del malcontento. Il caroprezzi, che ha svuotato il San Paolo negli ultimi match ormai senza obiettivi, e le dichiarazioni spesso irrispettose nei confronti degli ultrà azzurri, hanno ampliato la frattura tra le parti, malgrado una stagione non certo da incorniciare – soprattutto per l’eliminazione ai quarti di finale di Europa League e di coppa Italia – ma comunque conclusasi col secondo posto.
Molto criticato pure James Pallotta a Roma, da una tifoseria che ieri sera ha reso omaggio alla “bandiera” Daniele De Rossi e al mister gentiluomo, Claudio Ranieri. All’imprenditore statunitense, invece, nelle scorse settimane sono stati dedicati cori e striscioni di contestazione, sia per il mancato rinnovo all’idolo giallorosso De Rossi, sia per l’atteggiamento di “avversione” di Pallotta nei confronti della Curva Sud, spesso etichettata come “fucking idiot”.
Atmosfera tesa anche a Genova, sia sulla sponda blucerchiata che su quella rossoblu. La Sampdoria di Giampaolo ha concluso la stagione al 9° posto ed è stata applaudita e sostenuta dalla torcida doriana, che però nell’ultimo match vinto contro la Juventus, ha distribuito un volantino contro il presidente Massimo Ferrero. “Alcuni mesi fa abbiamo intrapreso una contestazione nei confronti dell’attuale proprietario della Sampdoria, non potendo più sopportare i suoi vilipendi alla maglia, alla nostra storia e ai tifosi, ed i suoi atteggiamenti ridicolizzanti per la carica che ricopre in società. Ultima ma ben più preoccupante, l’indagine (peraltro ancora in piedi e sulla quale il signor Ferrero non ha mai dato spiegazioni serie) che lo vede accusato di aver sottratto per fini personali denaro dalle casse della società stessa”, si legge nel volantino distribuito dai gruppi ultras della Gradinata Sud, che hanno poi spiegato come, nel corso delle partite, la squadra sia stata “tenuta fuori da questa questione, anzi supportata con maggior forza in un momento importante per la stagione”. A torneo concluso, però, la Gradinata Sud ha voluto ricordare a Ferrero che la contestazione non è stata affatto archiviata.
A fatica, il Genoa ha ottenuto la salvezza ma gli ultras del Grifone non hanno risparmiato critiche al patron Enrico Preziosi, che dal mese di gennaio è stato aspramente contestato dai genoani. Nelle ultime gare interne, inoltre, i supporters rossoblu avevano protestato contro la società disertando i gradoni del “Ferraris” e auspicando un passaggio di quote del club ad un altro imprenditore. Non è andata di certo meglio alla famiglia Della Valle, contestata con veemenza dal pubblico della curva Fiesole. I tifosi viola non hanno gradito il progetto di ridimensionamento che la presidenza ha riservato alla Fiorentina, che dopo aver sognato per anni di ritornare tra le “big” del calcio italiano, ha concluso la stagione con una salvezza stentata.
Retrocesse tra gli applausi, invece, Empoli, Frosinone e Chievo. I tifosi delle tre neoretrocesse in cadetteria hanno apprezzato gli sforzi economici delle rispettive società ed il lavoro di tecnico e squadra, regalando applausi nonostante il mancato conseguimento dell’obiettivo salvezza.